Caso-Tavecchio, presidente Cesena: ’’Da ora liberi di scegliere’

    ’’Da oggi tutti i presidenti della Lega di serie A dovrebbero sentirsi liberi di votare per la presidenza federale in assoluta autonomia, seguendo solo le proprie convinzioni e la propria coscienza’’: così il presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, in una nota pubblicata sul sito del club interviene sulle frasi del candidato alla presidenza della Figc su extracomunitari e banane. “Ho dovuto leggere almeno quattro volte le dichiarazioni del Presidente Tavecchio per la paura di aver preso un abbaglio e di aver capito ’fischi per fiaschi’ – le parole di Lugaresi – La mia reazione è stata di profonda amarezza e di grande fastidio”. “Sono dell’idea che, dopo aver condiviso la sua candidatura perché abbracciava le modifiche di rinnovamento, elaborate soprattutto dai Presidenti Lotito della Lazio e Agnelli della Juventus sul futuro del calcio italiano – conclude – da oggi tutti i Presidenti della Lega di Serie A dovrebbero sentirsi liberi di votare per la presidenza federale in assoluta autonomia, seguendo solo le proprie convinzioni e la propria coscienza”.

    Fifa a Figc, indagine su frasi candidato Il caso Tavecchio finisce sul tavolo della Fifa. La Federazione internazionale di calcio ha infatti inviato una lettera alla Figc chiedendo che si indaghi sui “presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza”. Lo annuncia la stessa Fifa sul suo sito. La federazione internazionale spiega che “i resoconti dei media in relazione a presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana hanno allertato la Task Force della Fifa contro il razzismo e la discriminazione e il suo presidente Jeffrey Webb”. “Per questo motivo – sottolinea la nota – la Fifa ha scritto una lettera alla Federcalcio chiedendogli di indagare e decidere sulla questione” e poi di “riferire” alla stessa Fifa. Nella lettera, inoltre, la Fifa ha ricordato alla Figc “che la lotta contro il razzismo è una priorità assoluta” per l’ente presieduto da Blatter, e che “nel 2013, il Congresso della Federazione internazionale ha approvato all’unanimità una forte risoluzione sulla lotta contro il razzismo e la discriminazione in cui, tra l’altro, ha ricordato alle federazioni affiliate il loro obbligo di mettere in campo il massimo sforzo per eliminare il razzismo e la discriminazione nel calcio”. Nella sua missiva, infine, “la Fifa ha anche sottolineato che i dirigenti della comunità calcistica sono tenuti ad agire come modelli di riferimento nella lotta contro il razzismo”. “Bene” l’indagine Fifa sulle frasi di Tavecchio, “razzismo e discriminazioni non hanno posto nel calcio”: così il portavoce della commissaria Ue allo sport. Abbot precisa che Bruxelles “rispetta l’autonomia delle federazioni ma riconosce che il calcio ha una responsabilità particolare nel combattere il razzismo”. “Io sono grato a Carlo Tavecchio che mi ha aiutato quando sono arrivato dall’Africa e sono stato abbandonato da un procuratore. Non mi sento offeso dalle sue parole, i razzisti sono altri”. E’ questo il senso di una dichiarazione all’ANSA di Jospeh Minala, giocatore camerunense della Lazio.

    TAVECCHIO, STIPENDI CALCIATORI OLTRE DECENZA ROMA, 17 agosto 2011 – Troppe squadre, giocatori troppo pagati, giovani lasciati ai margini. Queste le accuse al calcio professionistico in Italia lanciate dal presidente della Lega Dilettanti e vice-presidente vicario della Figc, Carlo Tavecchio, in un’intervista a Calciomercato.it, in cui ha parlato anche di calcioscommesse e dello scudetto 2006. Tavecchio ha le idee chiare sulle principali cause della perdita di competitivita’ del calcio italiano: ’’In un momento di crisi – ha detto – non possiamo permetterci 132 societa’ professionistiche quando ce ne sono 60 in Inghilterra, meno di 50 in Spagna, in Francia e in Germania. Poi – ha aggiunto – le remunerazioni hanno superato il limite della decenza: la media degli stipendi in Serie A e’ di 1,3 milioni l’anno’’. Altro tasto dolente e’ quello dei giovanili, visto che ’’le societa’ di A utilizzano quasi tutti stranieri e cosi’ non si riesce a tirar fuori i nostri’’. ’’La politica fatta dai professionisti ha procurato vantaggi solo al di fuori del nostro sistema – ha concluso il vicepresidente federale – Credo che la Figc debba prendere in mano il pallino, perche’ il futuro, cosi’ impostato, non valorizza la materia prima calcio in Italia’’. In merito al ’calcioscommesse’, Tavecchio ha sottolineato che la responsabilita’ oggettiva delle societa’ va mantenuta ’’come deterrente’’. Infine ha difeso la decisione del Consiglio federale di non revocare lo scudetto 2006 all’Inter: ’’A titolo personale – ha detto Tavecchio a proposito delle intercettazioni relative all’Inter – credo che Facchetti rispondeva con il tirasassi ai bazooka, pero’ questo non c’entra con la questione legale. Noi non siamo giudici, siamo un organo amministrativo. Certe responasabilita’ spettano ad altri. Il dottor Palazzi ha dichiarato la prescrizione. Moratti, se vuole togliersi la prescrizione, deve farlo lui, non noi’’.