(Adnkronos) – Oltre alla guerra, finora a bassa intensità, che si sta combattendo al confine orientale dell’Ucraina, ce n’è un’altra ad alta intensità che viene combattuta con le armi della propaganda. A spingersi su questo fronte sono soprattutto i separatisti filo-russi, alla evidente ricerca di un ‘casus belli’ che potrebbe portare alla deflagrazione di un conflitto su vasta scala. E’ quanto dimostra, tra i tanti esempi, l’attenta analisi di un video comparso venerdì sui canali Telegram dei separatisti e da allora ampiamente condiviso online.
Nel filmato si mostrava un intenso fuoco di sbarramento da parte di un presunto gruppo di sabotatori di lingua polacca, che la settimana precedente, l’11 febbraio, tentavano di far saltare un serbatoio di cloro nei pressi della città di Horlivka, nel territorio controllato dai separatisti dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Secondo il servizio stampa dei miliziani filorussi, i sabotatori erano stati uccisi e il video era stato recuperato dai loro cadaveri.
Sull’autenticità del video ha indagato la Cnn, scoprendo che in base ai metadati il filmato era stato in realtà creato l’8 febbraio, dieci giorni prima della sua condivisione su Telegram e tre giorni prima il presunto attacco. L’analisi è stata possibile poiché la piattaforma di messaggistica conserva i metadati del file video che vengono postati e che non possono essere modificati.
Ma non è tutto. Un’altra sezione dei metadati indica che il filmato è stato sottoposto a editing utilizzando il software Adobe Premiere Pro e elementi esterni al filmato stesso. “Sembra un video composto, un insieme di più elementi, ad esempio quando si aggiunge l’audio a un filmato o si costruisce un insieme di clip più brevi, eccetera”, ha spiegato all’emittente Usa Givi Gigitashvili, riscercatore presso l’Atlantic Council’s Digital Forensic Research Lab. Secondo l’analisi dell’esperto, quindi, il file diffuso dai separatisti filo-russi per denunciare un attacco di presunti ‘sabotatori’ polacchi contiene elementi video e audio risalenti al “2021” e anche al “2 febbraio”, come indicano i ‘project folder’ del filmato. Tra i metadati compare anche il nome di un file, “M72A5 LAW and AIPLAS live fire.mp4”.
Secondo quanto scoperto da Eliot Higgins, fondatore e direttore creativo di Bellingcat, questo filename corrisponde a un video presente su YouTube che mostra esplosioni e scontri a fuoco in una località finlandese. L’audio del filmato, in particolare la sequenza di colpi di arma da fuoco ed esplosioni è stata analizzata da Rob Maher, un esperto forense in file audio della Montana State University. A suo giudizio, la traccia audio del video usato dai separatisti filo-russi è assolutamente compatibile con quella del filmato presente su YouTube. “La possibile spiegazione” afferma l’esperto, è che “il video dei separatisti contiene un audio contraffatto”.
Non è la prima volta che i separatisti filorussi pubblicano su Telegram immagini video dalla dubbia autenticità. Sempre la Cnn, analizzando i video diffusi venerdì dai leader separatisti filorussi di Donetsk e di Luhansk, nei quali si annunciava l’evacuazione della popolazione civile, aveva scoperto che i filmati erano stati registrati due giorni prima.