(Adnkronos) – 11.42 -Gli Stati Uniti preparano il trasferimento nelle prossime 48 ore di tutto il personale dell’ambasciata a Kiev. Lo ha riportato questa notte la Cbs news. Nel fine settimana, il dipartimento di Stato ha diffuso un nuovo travel advisory con il quale ha ritirato dal Paese tutto il personale non essenziale dell’ambasciata. Del personale rimasto nel Paese, alcuni sono in procinto di essere spostati a Lviv, nella regione occidentale dell’Ucraina, perché “più vicini alle sedi diplomatiche e consolari degli Stati Uniti nei Paesi confinanti”, hanno riferito fonti Usa. Si stima siano 30mila, 7mila dei quali registrati con l’ambasciata, riporta ancora la Cbs ricordando che sono stati esortati a lasciare “immediatamente” il Paese con mezzi propri.
11.27 – La Lituania, sulla scia di molti altri Paesi, sconsiglia i viaggi in Ucraina e invita i connazionali a lasciare “immediatamente” il Paese. Il ministero degli Esteri nelle raccomandazioni aggiornate sul suo sito web chiede, “a causa di possibili problemi” con i collegamenti aerei, ai “cittadini della Lituania di non recarsi in Ucraina e a coloro che si trovano in Ucraina di lasciare immediatamente il Paese”.
11.14 – “Quanto sta accadendo al confine tra Ucraina e Russia preoccupa il mondo intero. Il rischio concreto di una guerra – o anche solo l’ipotesi che si possa scatenare un conflitto – turba gli animi, scuote le coscienze, aggiunge preoccupazioni alle tante che l’umanità sta già vivendo per la pandemia e per le altre “pandemie” che attraversano il pianeta: povertà, malattie, mancanza di istruzione, conflitti locali e regionali… È responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche nazionali e internazionali, non solo scongiurare il ricorso alle armi, ma anche evitare ogni discorso di odio, ogni riferimento alla violenza, ogni forma di nazionalismo che porti al conflitto”. Questo l’appello per la pace in Ucraina lanciato dalla Conferenza episcopale Italiana.
10.50 – Il premier britannico Boris Johnson lancerà a partire da oggi un’offensiva diplomatica e “si recherà nei Paesi europei alla fine di questa settimana, nel suo tentativo di unire gli alleati occidentali di fronte alla situazione in Ucraina”. Lo ha annunciato un portavoce di Downing Street, che secondo quanto riportato dal Telegraph ha spiegato che “c’è ancora un’opportunità per la de-escalation e la diplomazia, e il primo ministro continuerà a lavorare instancabilmente a fianco dei nostri alleati per convincere la Russia a fare marcia indietro”. L’iniziativa di Londra conterà anche sulla missione della ministra degli Esteri Liz Truss, che in setttimana si recherà in varie capitali europee e sabato terrà un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco per affrontare l’impatto della crisi ucraina sulla sicurezza globale.
10.31 -Le parole dell’ambasciatore ucraino a Londra riguardo alla possibile rinuncia all’adesione alla Nato per non scatenare una guerra con la Russia sono state “prese fuori contesto”. E’ quanto precisa il ministero degli Esteri ucraino, sottolineando che la prospettiva di un’adesione all’Alleanza atlantica da parte di Kiev è “incardinata nella Costituzione”. Per l’Ucraina è “cruciale” avere una “garanzia di sicurezza” e “la migliore garanzia sarebbe l’immediata adesione alla Naro”, ha affermato il ministero.
10.19 – Le relazioni tra Mosca e Washington sono a un “livello bassissimo”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Ci sono alcuni canali di dialogo, ha affermato in dichiarazioni ai media russi riportate dalla Bbc, ma quando si tratta di “rapporti bilaterali, si può parlare solo in negativo”. “Siamo – ha aggiunto – a un punto molto, molto basso”. I presidenti dei due Paesi “parlano, c’è dialogo su altri fronti”, ha detto ancora Peskov, affermando che si tratta di un aspetto positivo “perché solo un paio di anni fa non c’era dialogo, non c’erano contatti del genere”.
10.03 – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto alla Russia ”segnali immediati di de-escalation” durante la sua visita a Kiev. Domani Scholz sarà a Mosca. Su Twitter, il cancelliere tedesco ha avvertito che ci saranno ”conseguenze pesanti” per la Russia se deciderà di invadere l’Ucraina.
9.43 – La popolazione ucraina ”sì, è preoccupata. Ma relativamente”. Perché, da quello che raccontano i fedeli che si riuniscono nella Cattedrale di Sant’Alessandro a Kiev, gli ucraini ”sono abituati al conflitto e a una situazione di tensione che va avanti da anni”, dal 2014. Lo afferma ad Adnkronos il nunzio apostolico in Ucraina, Visvaldas Kulbokas, secondo il quale ”l’Ucraina è diventato un Paese resiliente. Nel bene e nel male è abituato al conflitto”.
9.38 – Riunito il Consiglio di sicurezza nazionale del Giappone per discutere della crisi ucraina. La Nhk riferisce di una riunione stamani alla presenza del premier Fumio Kishida e dei ministri di Esteri e Difesa, Yoshimasa Hayashi e Nobuo Kishi, con il primo ministro che ha rinnovato l’indicazone a “coordinare la diplomazia” con i Paesi coinvolti. Il portavoce del governo, Hirokazu Matsuno, ha sottolineato come si tratti di una situazione “imprevedibile”. Il Giappone ha invitato i connazionali a lasciare “immediatamente” l’Ucraina e ieri ha annunciato che lascerà il Paese la maggior parte del personale dell’ambasciata a Kiev. Resteranno, secondo notizie riportate stamani dall’agenzia Kyodo, meno di dieci persone, compreso l’ambasciatore.
9.06 – Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro parte oggi per Mosca, dove mercoledì incontrerà il presidente russo Vladimir Putin. Una visita che i suoi oppositori contestano e definiscono ”inappropriata” anche se ”importante” mentre crescono i timori di una invasione russa dell’Ucraina. Per giovedì è invece previsto un incontro tra Bolsonaro e il primo ministro ungherese Viktor Orban a Budapest Putin aveva invitato Bolsonaro a Mosca a dicembre. Mercoledì ci sarà anche un incontro tra i ministri degli Esteri e della Difesa russi e brasiliani.
8.14 – L’Ucraina potrebbe decidere di rinunciare a portare avanti i piani per l’adesione alla Nato per evitare la guerra con la Russia. Lo ha dichiarato l’ambasciatore ucraino in Gran Bretagna, Vadym Prystaiko, intervistato dalla Bbc. In quella che sarebbe una grande concessione alla Russia, secondo il diplomatico Kiev potrebbe dimostrarsi ”flessibile” rispetto alle sue ambizioni verso la Nato. Rispondendo a una domanda su un possibile cambio della posizione ucraina rispetto all’adesione alla Nato, Prystaiko ha detto che sì, ”potremmo” cambiare la nostra posizione. ”Soprattutto se saremo minacciati, ricattati e spinti a farlo”, ha detto Prystaiko.
7.35 – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà oggi a Kiev mentre crescono i timori di un’invasione russa dell’Ucraina. Alla vigilia della sua partenza, Scholz ha detto che qualsiasi attacco della Russia avrebbe portato a ”sanzioni severe che abbiamo preparato con cura e che possiamo mettere in atto in qualsiasi momento”. Scholz ha poi descritto la sua missione a Kiev come ”un tentativo di garantire la pace all’Europa”. Durante l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, Scholz dovrebbe discutere di come la Germania possa aiutare l’economia ucraina. Domani prevista la visita di Scholz a Mosca.