Chissà se l’accoglienza da re avrà mitigato la rabbia per la sconfitta. Josè Mourinho è tornato a Milano da trionfatore: nel cuore dei tifosi dell’Inter rimarrà sempre l’uomo del triplete. Indimenticabile. Anche prima dell’inizio della gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia un lunghissimo applauso ha accompagnato il suo ingresso in campo.
Alla fine altri applausi, ma questi meno graditi. Perché Mou aveva appena visto la sua Roma perdere 2-0 ed essere eliminata dalla competizione: “Sono due cose diverse che possono coesistere. Il modo in cui mi hanno accolto il signor Zhang, Marotta, Javier (Zanetti, ndr), un fantastico regalo che mi hanno fatto prima della partita, la gente super simpatica con me… Posso solo ringraziare. Non nasconderò mai che il rapporto con l’Inter e la sua gente sarà eterno. Però sono venuto qui per vincere, per la mia Roma, la mia gente romanista. Io amo la mia Roma, sono molto triste perché abbiamo perso”.
L’allenatore portoghese analizza poi la gara: “Se dimentico i primi cinque minuti, ho visto una Roma che ha giocato molto bene. Nel primo tempo abbiamo avuto due opportunità di gol enormi, la prima l’avevo vista dentro. Nel secondo tempo la partita stava più dalla nostra parte, in controllo. Certo, senza creare grandi opportunità, ma facendo una buona partita. Il secondo gol ha ovviamente cambiato la partita, e ha anche cambiato l’arbitro, che tatticamente è stato bravissimo fino al 2-0, dopo ha fatto un’altra partita. L’ammonizione? Un giallo a Mourinho per il suo curriculum vitae significa tanto…”.
In chiusura un commento su Zaniolo: “Non parlo più. Perché parlare? Non cambia, è così dall’inizio della stagione. Per questo ho detto che l’arbitro è stato tatticamente bravo. Tanti gialli sono rimasti lì, non sono stati dati. Poi dopo il 2-0 è cambiato. Soltanto un arbitro di qualità può fare queste cose e lui è un arbitro di qualità”.