(Adnkronos) – “Non vedo Sanremo forse da quando avevo 14 anni, comunque da un’eternità. Non saprei neanche dire chi suonava allora. Non sto seguendo dunque quest’ultima edizione e mi sono purtroppo perso il momento dedicato da Checco Zalone ai virologi. Mi hanno detto che mi ha citato fra gli ‘autori’ della canzone”, intitolata ‘Pandemia ora che vai via’ e interpretata da un improbabile virologo cugino di Al Bano, Oronzo Carrisi di Cellino San Marco. “Penso che sia la prima volta nella storia di Sanremo che uno stonato come me viene menzionato fra gli autori di una canzone”, sorride con l’Adnkronos Salute Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova.
“Se mi piace questo tipo di ironia sui virologi? Ma certo, assolutamente”, risponde, commentando la performance del comico pugliese. “Spero non mi chiamino a cantare. Ma comunque so che non accadrà mai”, ironizza. Crisanti ha anche una risposta alla domanda che pone il Carrisi virologo-cantante per una notte. “Quando finisce la pandemia cosa farò? Non c’è da preoccuparsi – assicura – perché io continuerò a fare quello che facevo prima di Covid-19 e che continuo a fare anche adesso: il ricercatore all’università. Continuerò a studiare, la malaria è una delle patologie su cui abbiamo concentrato molti dei nostri sforzi di ricerca. Il lavoro non mi manca, per carità di Dio”, esclama.
“Però vorrei spiegare una cosa: io, in verità, prima della pandemia facevo una vita che è molto più gratificante di quella di adesso – puntualizza Crisanti – Lo posso assicurare. La gente pensa: ora ha la notorietà, perché va in televisione. Invece la pandemia ha peggiorato la mia qualità di vita come è successo a tutti quanti. Ed è stata anche una distrazione, sebbene ho avuto l’opportunità anche di dare un importante contributo scientifico”.