La malamovida semina panico e caos in pieno centro Roma. Risse e vandalismi in sequenza, è l’urgenza di nuove regole sempre più pressante. Non è ancora mezzanotte a Trastevere quando due comitive iniziano a scontrarsi e, ora, con la già nota tecnica del taser: lo storditore elettrico che genera scariche e che, già a Milano, aveva portato in manette due 18enni. L’arma, diversa dalla pistola elettrica della polizia ma non meno pericolosa, sbarca ora nella Capitale.
E’ l’arma delle notti alcoliche dei giovanissimi che, in pieno centro storico, si affrontano con ferocia. La rissa di in via dei Fienaroli, ripresa anche da video ora in mano ai carabinieri, ha visto sei picchiatori di cui uno armato proprio del mini attrezzo da scossa. Immagini che fanno paura. Dal comitato Emergenza Trastevere sono pronti a ferme iniziative per fronteggiare la deriva virulente della malamovida.
Anticipare la chiusura dei locali, servirà a poco, dicono. L’intero quartiere sembra alla mercé di illegalità diffuse. Ragazzi che tirano cocaina, polizia e ambulanze costrette a intervenire ripetutamente, tentate rapine tra giovanissimi e gang contrapposte e, ora, gli storditori. Acquistabili via web entro i 200 euro, sono vietati in strada, sono oggi l’ultima arma facile per chi popola la notte con violenza.
Impedire a vendita dell’alcol da asporto entro le 20.00, l’istituzione del ‘sindaco della notte’: sono alcune dele richieste sul tavolo dell’ordine e della sicurezza coordinato dall’assessora al commercio della giunta Gualtieri, Monica Lucarelli. Se per gli gli abitanti di zone come Monti, Campo de’ Fiori, Testaccio, San Lorenzo anticipare le chiusure dei locali sarebbe il primo passo, per diversi schieramenti politici il coprifuoco non funzionerebbe: la violenza si potrebbe riversare in qualche altra piazza “o peggio tra le mura domestiche”, dicono i radicali Roma. Contrari anche i leghisti che hanno proposto la presenza di steward e l’avvio di un assessorato alla ‘movida’.