(Adnkronos) – Le forze politiche provano a chiudere la partita del Quirinale puntando su una figura femminile. Ma restano non pochi ostacoli su sentiero della trattativa. La svolta è arrivata nell’incontro pomeridiano, alla Camera, tra il leader M5S Giuseppe Conte, il segretario del Pd Enrico Letta e quello della Lega Matteo Salvini. Sul tavolo dei tre leader ‘planano’ diversi nomi femminili: si va dalla direttrice del Dis Elisabetta Belloni (sulla quale si sarebbe registrata una particolare convergenza tra Salvini e Conte), alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, passando per l’ex Guardasigilli Paola Severino. Ed è proprio sul profilo di Belloni che si scatena la bagarre politica. Da Forza Italia a Italia Viva, passando per Leu e una parte del Pd, si registrano malumori trasversali verso l’ipotesi Belloni. Ma anche nel M5S la ‘carta’ dell’ambasciatrice rischia di creare un vero e proprio terremoto. “C’è qualcuno che vuole il voto anticipato?”, si chiede, parlando con l’Adnkronos, una fonte di peso del Movimento.
In serata è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che già in un colloquio con ‘La Stampa’ aveva espresso le sue perplessità sul metodo – a rimarcare la sua posizione con parole inequivocabili: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto”. Da Beppe Grillo arriva invece un endorsement nei confronti della numero uno del Dis: “Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo”, scrive sui social il garante M5S in un post, con tanto di hashtag #ElisabettaBelloni.
Fonti vicine ai vertici del Movimento provano a gettare acqua sul fuoco e negano che da parte di Conte ci sia stata una fuga in avanti: “Sul tavolo della trattativa avviata giorni fa con Pd e Leu, c’era già una sorta di accordo su una lista di nomi, che comprendeva alcune donne: Belloni, Cartabia e Severino, appunto. Dopo le dichiarazioni di Salvini sulla possibilità di una Presidente donna, Conte ha solo ribadito che anche il fronte progressista aveva una rosa di nomi di donne”.
Nel giorno in cui la candidatura della Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati viene affossata dai franchi tiratori e in cui ritorna con forza l’ipotesi del bis di Sergio Mattarella (l’attuale Capo dello Stato ha incassato 336 voti nel sesto scrutinio, grazie al decisivo contributo del fronte progressista), il centrodestra arriva a un passo dall’implosione, ma anche il Movimento 5 Stelle guarda con apprensione ai prossimi sviluppi. Il nome del premier Mario Draghi resta sullo sfondo, ma appare un’ipotesi lontana.
Raccontano all’Adnkronos fonti del centrosinistra che Conte, nel corso del colloquio di oggi con Letta e Salvini, avrebbe ribadito il suo netto no alla prospettiva di ‘spedire’ al Quirinale l’ex presidente della Bce, che è sempre stata l’ipotesi più gradita all’ala ‘dimaiana’ del M5S. “Mi pare chiaro che siano il Presidente Sergio Mattarella e il Presidente Mario Draghi, già al servizio del Paese, le figure più alte e unitarie che l’Italia possa desiderare per ricoprire la carica di Capo dello Stato”, osserva il deputato M5S Sergio Battelli, vicino al Titolare della Farnesina, conversando con l’Adnkronos in Transatlantico.
Domani le forze politiche torneranno a sedersi al tavolo per trovare la definitiva quadratura del cerchio. “Sono in corso contatti e confronti e nessuna decisione è già stata assunta. Sul tavolo ci sono diverse candidature con autorevoli personalità anche femminili. Come abbiamo sempre detto è fondamentale che sul nome del prossimo Presidente della Repubblica ci sia una larga condivisione”, sottolineano a tarda sera fonti di M5S, Pd e Leu. E in queste ore febbrili, voci non confermate provenienti dal centrodestra ipotizzano un gradimento di Salvini per la giudice della Corte costituzionale Silvana Sciarra, un profilo istituzionale che sarebbe stato già ‘valutato’ nelle scorse settimane da Conte: “Non sono a conoscenza di indiscrezioni e non commento”, dice la diretta interessata, interpellata telefonicamente.
(di Antonio Atte)