“Dopo giorni di attacchi, finalmente anche il Sindaco Marino ha dovuto ricredersi constatando che i lavoratori dell’Ama non sono la causa dell’emergenza rifiuti ma sono quelli che più di tutti stanno facendo uno sforzo per portare alla normalità la situazione della capitale. Proprio stamane si è tenuta la prima riunione del tavolo sull’efficientamento dell’Ama richiesto dai sindacati. Siamo convinti che ci siano ampi margini di miglioramento nel funzionamento complessivo dell’azienda e che sia necessario superare la logica della rincorsa alla continua emergenza. Programmare l’attività è il punto di partenza se si vuole fornire un servizio di qualità ai cittadini”. Così in una nota Natale Di Cola Segretario generale FP CGIL Roma Lazio. “Oggi, e non era mai successo, l’azienda ha fornito i primi dati su straordinari e assenze del personale e ha dato la disponibilità ad affrontare altri temi che potranno aumentare l’efficienza aziendale – prosegue Di Cola – Bisognerà infatti recuperare immediatamente gli errori del passato e procedere alla rimozione dei privilegi e delle anomalie retributive, accelerare sulla conclusione del riassetto aziendale, avviare la rotazione di figure strategiche, rivedere il settore degli acquisti e alcune procedure amministrative. Da una prima analisi dei dati forniti oggi dall’azienda si evince come l’utilizzo dello straordinario non sia frutto di una pianificazione aziendale ma presenti diverse anomalie che confermano importanti responsabilità del management. Viene confermato che il livello di assenze dal lavoro in ama sia superiore di qualche punto percentuale alla media nazionale. Abbiamo ribadito che per recuperare il rapporto con i cittadini le prime misure non possono essere semplici spot. Dagli annunci si passi ad atti concreti. In attesa di ulteriori e più puntuali dati, il tavolo si è aggiornato a martedì per trovare soluzioni anche al problema delle elevate assenze. Mercoledì l’incontro con l’amministrazione sul piano industriale sarà il primo banco di prova per capire se finalmente l’Ama possa diventare una azienda dove vigono regole certe, non ci sono più illegalità e magari si progetta realisticamente il futuro”.