(Adnkronos) –
Via al voto per l’elezione del presidente della Repubblica. Il Parlamento si riunisce da oggi in seduta comune, con i delegati regionali, per eleggere il successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Dopo il ritiro della candidatura di Silvio Berlusconi, continuano i contatti tra i partiti. Sullo sfondo, il nome di Mario Draghi. Le news.
ORE 11.46 – La durata dello scrutinio e dello spoglio sarà di circa sei ore. Sono previste tre cabine nell’emiciclo. Entreranno 50 votanti per volta, mentre saranno 200 i parlamentari ammessi in Aula durante le operazioni di spoglio. Lo ha stabilito l’ufficio di Presidenza della Camera e il Consiglio di presidenza Senato che si sono riuniti congiuntamente questa mattina a Montecitorio, per gli ultimi adempimenti prima delle votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica, il cui inizio è previsto per le ore 15.
ORE 11.36 – “L’obiettivo è preservare la continuità dell’azione del governo. Non possiamo trascurare che ci sono famiglie, imprese, cittadini che ci guardano e non possono pensare che” dopo l’elezione del Capo dello Stato “ci fermiamo per dei mesi per formare un nuovo governo e scegliere un nuovo premier. Abbiamo un premier autorevolissimo, gli abbiamo chiesto di portare a termine dei risultati”. Lo ha detto il leader M5S Giuseppe Conte, arrivando alla Camera.
ORE 11.22 – Nello spoglio delle schede il Presidente della Camera Roberto Fico darà lettura del solo cognome ove la scheda rechi solo tale indicazione ovvero quando, pur riportando altre notazioni, sia comunque univocamente individuabile il soggetto cui è attribuito il voto. Procederà a leggere nome e cognome soltanto nel caso in cui entrambi siano riportati nella scheda e la lettura del solo cognome non consenta l’univoca attribuzione del voto. E’ quanto emerge al termine della riunione dell’ufficio di presidenza congiunto Camera-Senato.
ORE 11.18 – “Non vogliamo che vengano posti veti e ci sono frasi che non possono essere accettate”. Lo ha detto Antonio Tajani, numero due di Fi, arrivando a Montecitorio insieme al capogruppo azzurro alla Camera azzurro, Paolo Barelli.
ORE 11.10 – Si è conclusa positivamente la verifica dei poteri dei delegati regionali. Lo ha stabilito l’ufficio di Presidenza della Camera e il Consiglio di presidenza Senato che si sono riuniti congiuntamente questa mattina a Montecitorio, per gli ultimi adempimenti prima delle votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica, il cui inizio è previsto per le ore 15.
ORE 11.02 – Per accedere al seggio speciale allestito in via della Missione servirà trasmettere alla Camera il certificato medico che attesta la quarantena o l’isolamento causa positività al Covid. Lo hanno stabilito l’ufficio di Presidenza della Camera e il Consiglio di presidenza Senato che si sono riuniti congiuntamente questa mattina a Montecitorio, per gli ultimi adempimenti prima delle votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica, il cui inizio è previsto per le ore 15.
ORE 10.45 – Berlusconi “avrebbe vinto se ieri avesse dato il nome alternativo a Draghi che credo potrebbe essere nella sua mente quello della Casellati. Lui ha detto no a Draghi, questo diventa un limite all’azione politica”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi, ospite a “Non stop news” su Rtl 102.5, commentando la decisione di Silvio Berlusconi di fare un passo indietro nel candidarsi alla presidenza della repubblica, dopo aver preso atto che non avrebbe avuto i voti sufficienti.
Negli scenari resi possibili dall’incertezza su nomi e candidati, Sgarbi non esclude un “contropiede” dei centristi del centrodestra che potrebbero decidere di fare “il gesto più clamoroso ma anche più facile, ovvero quello di votare Draghi. Se il centrodestra votasse Draghi soltanto aprirebbe una situazione di governo che comunque è simile ma controllata dai partiti che sostengono il presidente. In questo caso costringerebbe il Pd a seguire la scelta del centrodestra”. Invece “non puoi votare Draghi se lo propone il centrosinistra. È chiaro che è un’operazione molto sofisticata, di tutti, sopra le parti, però uno può dirlo per primo”.
ORE 10.23 – “E’ evidente che alla prima, e probabilmente, alle prime votazioni non sarà possibile eleggere un presidente e quindi è verosimile che andiamo verso la scheda bianca, facciamo questa riunione per deciderlo”. Lo dice Lucio Malan a Rainews24 mentre è in programma la riunione dei grandi elettori di Fdi.
ORE 10.19 – E’ iniziato questa mattina il trasloco del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dalla sua abitazione di via Libertà a Palermo alla nuova casa presa in affitto a Roma. Da ore una ditta di traslochi sta portando fuori dall’appartamento al sesto piano del Capo dello Stato divani e alcuni mobili che verranno portati a Roma. Il Presidente, come si apprende, è nella sua abitazione. E non dovrebbe uscire. Seguirà quindi da casa i primi scrutini per il suo successore.
ORE 9.21 – Per il M5s quella di Andrea Riccardi non è una candidatura di bandiera “tanto è vero che non lo votiamo oggi, proprio per non dimostrare che sia soltanto una candidatura di bandiera. E’ un nome che rappresenta sicuramente una storia, un profilo che piace al M5s”. Lo ha detto il deputato 5Stelle, Vincenzo Spadafora, a “Agorà” su Rai Tre.
ORE 8.53 – Nella complessa partita per l’elezione del presidente della Repubblica “anche Giorgia Meloni si gioca un pezzo di credibilità. Nessuno vuole farle l’esame del sangue ma l’esame di maturità per capire se sei bravo o no a fare politica, è spesso rappresentato molto di più da come gestisci l’elezione del presidente della Repubblica che non da mille elezioni amministrative o sondaggi”. Lo ha affermato il leader di Iv, Matteo Renzi, a “Radio Leopolda”.
ORE 8.45 – “Mi dispiace che tutto questo sia avvenuto sulla pelle del presidente Berlusconi che qualcuno ha cinicamente usato fino in fondo. Hanno spinto oltre il burrone qualcosa che andava fermata prima. È difficile per tutti arrivare a 505 grandi elettori”. Lo ha affermato al “Corriere della Sera, il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti.
E ora cosa succede? “Si chiude definitivamente la Seconda Repubblica e si avvia un nuovo ciclo. Chiunque sarà presidente della Repubblica -ha continuato Toti – farebbe bene a nominare sia Berlusconi che Prodi senatori a vita. Sarebbe una pacificazione su cui costruire la Terza Repubblica. Si deve eleggere un arbitro che non solo abbia la statura politica ma i voti parlamentari”.