La Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, transitando nei pressi dello stadio comunale di Marino, ha notato un uomo barcollante, scalzo e imbavagliato, correre affannosamente per le stradine del paese. Dopo averlo avvicinato e liberato, i militari hanno ascoltato la sua storia. Luomo, 46enne egiziano, da tempo residente in Italia, gestisce assieme ad alcuni suoi connazionali una frutteria del paese e il giorno precedente era stato accusato dai suoi quattro soci di essersi appropriato dellincasso settimanale della frutteria. Per fargliela pagare era stato costretto a seguirli in una abitazione poco distante dallesercizio commerciale, legato ad una sedia, imbavagliato con un nastro adesivo, abbandonato in una stanza angusta completamente buia e poi aggredito e insultato per ore al fine di convincerlo a confessare il furto del quale, tra laltro, ha dichiarato di non saperne nulla. Nonostante fosse esausto e sanguinante, è riuscito a fuggire approfittando di un momento di sonnolenza dei suoi aguzzini. I Carabinieri, quindi, lo hanno soccorso, hanno iniziato le ricerche dei quattro che, nel frattempo, avendo intuito qualcosa, si erano allontanati da quellabitazione per rifugiarsi allinterno di alcuni bar del Centro Storico di Marino. I militari, però, li hanno rintracciarli ed ammanettarli con laccusa di sequestro di persona e lesioni personali e tradotti presso il carcere di Velletri, a disposizione dellAutorità Giudiziaria.