Visto che in qualche modo rispecchia il Paese, anche la categoria del calciatori annovera al suo interno diversi professionisti contrari alla vaccinazione. Basta infatti leggere i giornali per scoprire che, quotidianamente, anche nella categoria superiore, si registrano continui ed eclatanti casi di positività.
Recentemente è stata infatti data notizia di diversi calciatori di squadre importanti – le cui generalità sono però rimaste sconosciute – intenzionati a rifiutare la dose, comportando così ‘costosi’ problemi ale società di appartenenza. Eppure, viene fatto notare, si parla di professionisti profumatamente pagati per giocare e fare punti. Dunque, in qualche nodo ‘contrattualizzati’ in misura della loro abilità, e quindi per certi versi ’obbligati’ a giocare cercando di vincere.
Fabio Capello: “Non vaccinarsi è un atto di egoismo Bisognerebbe togliere loro parte dello stipendio”
A questo punto, da più parti ci si è domandato se non sia giusto escludere dal campionato di calcio quanti contrari alla vaccinazione. Una domanda girata ad un grande professionista – ex calciatore ed oggi gettonato allenatore – come Fabio Capello il quale, sembra avere le idee abbastanza chiare in merito: “Immagino a che fonti scientifiche si saranno abbeverati i calciatori… Non vaccinarsi è un atto di egoismo. Se le forze dell’ordine sono obbligate a farlo, non vedo perché i calciatori debbano essere esentati. Chi non vi si sottopone fa un danno alla propria società. Bisognerebbe togliere loro parte dello stipendio”.
Fabio Capello: “Il Covid non influisce sulla classifica, oggi un calciatore vaccinato lo subisce alla leggera”
Poi, rispondendo ad una domanda postale dalla Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista in primis della uventus e della Nazionale (ma ha allenato anche Milan, Juventus, Roma e Real Madrid), ha affermato che “Se il Covid può cambiare il campionato? Non penso, oggi chi lo prende da vaccinato lo subisce in maniera più leggera. Prima ci mettevano più tempo per recuperare”.
Max