Covid e variante Omicron in Italia, “siamo in una fase di crescita pressoché esponenziale dei contagi. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni, passando da 350 a 783. Se è vero che il 20 dicembre l’Istituto Superiore di Sanità stimava Omicron al 21%, oggi siamo su valori superiori sia per la maggiore contagiosità che per l’incubazione più breve”. Lo dice in un’intervista a ‘la Repubblica’ il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e primario del Bambino Gesù, Franco Locatelli che non condivide la posizione del governo britannico di convivere con il virus senza adottare ulteriori misure: “Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – dice -. Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario. Anche con sintomi meno severi un’ondata incontrollata porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime. In Italia 1,3 milioni di persone sopra ai 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto”.
Sul vaccino obbligatorio, “è una scelta che spetta alla politica – precisa -perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse”. E aggiunge: “Dobbiamo adottare tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c’è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate. È importante quindi che tutti usino i dispositivi di protezione. Le Ffp2 sono più efficaci delle chirurgiche. Devono avere un prezzo calmierato e omogeneo sul territorio”.
Quanto alla pericolosità della variante Omicron, spiega: “I dati inglesi ci dicono che il rischio di finire in ospedale è un terzo rispetto a Delta. Per quanto riguarda la mortalità è ancora presto, non abbiamo dati sufficienti, ma ci aspettiamo una riduzione simile”. Locatelli chiarisce che “anche in Italia i ricoveri crescono meno dei contagi, grazie in buona parte alla vaccinazione. Dalla Gran Bretagna arriva un dato ulteriore, quello dell’efficacia della terza dose: 88% nel prevenire il ricovero”.