“Ieri abbiamo avuto 98mila casi di contagio da Sars-CoV-2 in Italia. E’ una situazione molto allarmante anche se, oggettivamente, abbiamo un argine con il vaccino, almeno per quanto riguarda le infezioni gravi”. La variante “Omicron, però, ha letteralmente sparigliato anche rispetto a molte considerazioni su cui venivano basate le indicazioni per il futuro”, con la sua capacità di bucare l’immunità, da vaccino e da guarigione. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.
I dati “ci dicono che Omicron sta bucando, per quanto riguarda il contagio, la vaccinazione anche triplice – sottolinea – per fortuna in una minoranza di casi. E, da quanto comincia ad evidenziarsi, buca anche l’immunità naturale conferita da una pregressa infezione”. Infine, “c’è qualcosa che evidenzia che la durata della copertura della vaccinazione è limitata più di quanto ritenessimo. Tutto questo credo ci imponga massima prudenza. E’ il momento della cautela – ribadisce Galli – non delle fughe in avanti”.
“Serve continuare a vaccinare chi ancora non lo è – sottolinea ancora – E oggi la percentuale delle vaccinazioni raggiunta nei più piccoli è troppo bassa. L’esitazione è ancora radicata per quanto riguarda i bambini, i dati del bollettino dell’Iss parlano del 3% di vaccinati tra i 5 e gli 11 anni con la prima dose. Bisogna fare di più”.
“I bambini vaccinati – ribadisce – sono pochi. Ma abbiamo numerosi buchi nella vaccinazione completa anche in altre fasce di età, a parte i più anziani dove la percentuale dei non vaccinati è minore. Vaccinare resta anche la misura più importante su cui puntare”.