“Insegno comunicazione da 25 anni, ma ho scoperto solo in questa occasione che i talk show sono la riproduzione dei giochi dei gladiatori degli antichi romani. A ‘Cartabianca’ ho subito un’aggressione senza precedenti, mi hanno teso una trappola e glielo sottoscrivo di sicuro: non ci tornerò mai più, sono assolutamente pentito”. E’ calmo ma estremamente deciso mentre parla all’Adnkronos Alberto Contri, il professore di Comunicazione Sociale protagonista, insieme ad Andrea Scanzi e Antonio Caprarica, di un acceso scontro nel corso della trasmissione ‘Cartabianca’ che ha scatenato roventi polemiche, sui social e fuori.
“Mi avevano chiamato prospettandomi una situazione con un certo parterre di ospiti, equilibrato, ed ho accettato in buona fede, invece mi sono trovato affianco Scanzi, della cui presenza non mi avevano nemmeno avvisato”, racconta Contri che è stato, tra le tante cose, anche consigliere della Rai. Il professore puntualizza: “Io sono un no green pass ma non sono un no vax, ho semplicemente dei dubbi molto forti su questi vaccini dovuti al fatto che i miei primi 21 anni di lavoro li ho passati con una multinazionale specializzata nella comunicazione medica, e so bene che i medici, le uniche informazioni che ricevono sui farmaci vengono dalle case farmaceutiche”, dice.
Sull’ospitata a ‘Cartabianca’, il professore dello Iulm ricostruisce: “E’ stata un’aggressione senza precedenti, infame. Mi sono ritrovato con affianco Scanzi, che è persona senza vergogna che ne ha fatto di tutti i colori, come saltare la fila per il vaccino togliendo il posto a chi aveva diritto -attacca Contri- E quando è venuto il mio turno di parlare, mi ha sparato addosso una serie di insulti incredibile, tra cui l’accusa, per me gravissima e irrispettosa, di essere ormai troppo vecchio (Contri ha 67 anni, ndr) per poter parlare in televisione”.
Bianca Berlinguer “si è comportata veramente male -affonda Contri- Anche la battuta in cui ha sottolineato che stavo uscendo dalla parte sbagliata, come se fossi un vecchio rinc…, era veramente fuori luogo. Se questo è il giornalismo siamo ridotti molto male”. Secondo l’esperto di comunicazione, nei talk show oggi “non ci si può illudere che passino tracce di verità, perché i conduttori conducono come pare a loro, ti mettono cinque contro uno, ti fanno parlare un po’ per sollecitare il dibattito e poi ti devono trafiggere a morte”.
Dell’episodio a ‘Cartabianca’ ha solo un’ammenda da fare: “Quando Caprarica ha cominciato a discettare di etica pubblica ponendo dei dubbi su chi dovesse o meno parlare in tv ammetto che mi sono davvero alterato, e mi sono permesso di fare quella battuta forse infelice sulle sue ‘note spese’ -dice Contri- Non la rifarei, ma davvero mi è saltata la mosca al naso, l’argomento per me molto delicato e mi sono alterato, ammetto che non avrei dovuto”.
E rivela un retroscena: “Una volta uscito, dietro le quinte mi hanno implorato in ginocchio di rientrare. Ma non succederà mai più: noi che abbiamo idee alternative siamo diventati il cibo dei gladiatori che serve per alimentare il sangue dall’arena, grazie ma no”. Non esporrà più le sue idee dunque? “Forse ci dobbiamo sottrarre e costruire un canale social a parte, un network indipendente – rivela all’Adnkronos – e poi cercare pian piano di portare lì tutti i nostri contatti. D’altro canto convincere la massa che è inebetita è difficile, si va solo ad offrirsi come carne da cannone”.