Oggi ha lasciato uno degli attaccanti più forti degli ultimi anni. Il Kun Aguero ha detto addio al calcio, troppo giovane per uno così. Ma troppo pericolosa era anche l’aritmia che lo ha fermato lo scorso 30 ottobre. E’ successo tutto all’improvviso: un malore, i controlli e la scoperta: qualcosa al cuore dell’argentino non va.
Glielo dicono subito: forse dovrai smettere col calcio. Il Kun, ultima maglia indossata quella del Barcellona, fatica a crederci. Poi si arrendere all’evidenza. L’ultima tappa lo porta nella sala stampa del Camp Nou. Non riesce a trattenere le lacrime quando lo dice a voce alta: “Sono qui per dire che smetto di giocare a calcio. È un momento durissimo però sono molto felice della decisione che ho preso, prima viene la salute”.
Da ieri lo sapevano tutti, ma è un colpo duro lo stesso. Aguero torna sui due mesi difficili che lo hanno strappato alla sua passione più grande, praticata per 18 anni: “Sono stato in ottime mani. I medici mi hanno detto che la cosa migliore per me era smettere di giocare. Ho fatto tutto il possibile per vedere se c’era qualche speranza ma ho capito che non ce n’erano tante. Sono molto orgoglioso della mia carriera, e sono felice. Sempre sognato giocare a calcio dai 5 anni quando ho toccato la mia prima palla. Me ne vado a testa alta e molto felice, non so cosa farò ora, per me inizia una nuova vita. Ma attorno ho tanta gente che mi vuole bene e questa è la cosa più importante”.
L’attaccante racconta quanto è stato difficile dire veramente addio: “Ora mi sento bene, però ovviamente le prime due settimane sono state dure. Dopo che ho fatto la prima prova specialistica in clinica i medici mi hanno chiamato per dirmi che c’era una possibilità molto grande che non potessi continuare a giocare, così ho iniziato ad assimilare la cosa, ma non è stato facile. Quando mi hanno dato il responso definitivo ci ho messo due giorni ad accettarlo, dentro di me avevo ancora qualche speranza di poter continuare ma a freddo mi son detto che ok, basta così. Ora sto bene ma è stato difficile anche se sono felice del fatto che questa cosa sia successa ora che ho 33 anni e non prima, e soprattutto di poter essere qui a raccontarlo e a rispondere alle vostre domande. Poteva andare peggio”, ha concluso Aguero.