“Ieri mattina la società Ecopark srl ha provveduto a far rimuovere la recinzione di cantiere e a restituire l’area che interessava il Pup di viale Giulio Agricola, senza però provvedere al ripristino dei luoghi, che versano ancora in stato di completo degrado”. Così in una nota il presidente del VII Municipio di Roma Capitale Susi Fantino.
“Il Municipio VII – prosegue Fantino – delimiterà il cantiere con una rete temporanea e provvisoria, in attesa che tutta l’area venga riportata allo stato originario. Se la società Ecopark non intende provvedere al ripristino dei luoghi, come dovrebbe, chiediamo agli uffici capitolini la possibilità di acquisire la polizza fideiussoria, stipulata dalla stessa società, per coprire le spese dell’intervento. I residenti di viale Giulio Agricola – conclude Fantino – non possono più attendere altro tempo per la riqualificazione della strada. Sarebbe inaccettabile che a pagare le conseguenze di questo contenzioso fra l’amministrazione e la società che doveva realizzare il Pup, siano solo i cittadini, che continuano ogni giorno a subire le conseguenze di un’opera inutile, che mai si realizzerà, e che in tutti questi anni ha prodotto solo disagi e degrado”.
“Il Municipio VII – prosegue Fantino – delimiterà il cantiere con una rete temporanea e provvisoria, in attesa che tutta l’area venga riportata allo stato originario. Se la società Ecopark non intende provvedere al ripristino dei luoghi, come dovrebbe, chiediamo agli uffici capitolini la possibilità di acquisire la polizza fideiussoria, stipulata dalla stessa società, per coprire le spese dell’intervento. I residenti di viale Giulio Agricola – conclude Fantino – non possono più attendere altro tempo per la riqualificazione della strada. Sarebbe inaccettabile che a pagare le conseguenze di questo contenzioso fra l’amministrazione e la società che doveva realizzare il Pup, siano solo i cittadini, che continuano ogni giorno a subire le conseguenze di un’opera inutile, che mai si realizzerà, e che in tutti questi anni ha prodotto solo disagi e degrado”.