“La circolare del 29 novembre è stata inoltrata dall’Usr Lazio ieri sera a tutte le scuole. La nuova ancora non è arrivata in via ufficiale. Mi sembra di stare al teatro dell’assurdo. Noi siamo sconcertati da questa modalità di gestione in cui manca il rispetto verso le scuole e le famiglie con cui noi ci dobbiamo interfacciare”. Non usa mezzi termini Cristina Costarelli, presidente dei presidi per il Lazio nel commentare all’Adnkronos il ping-pong sul protocollo quarantene. “Ci si rende conto che chi ieri si è trovato a gestire situazioni di positività in classe attivando la circolare del 29 novembre, oggi non sa più cosa fare e comunicare ai genitori?”, domanda.
“Premesso che il ritorno alle vecchie modalità di gestione delle quarantene dal nostro punto di vista era la cosa più giusta e ragionevole da fare, dato che i T0 e T5 non sono sostenibili dalle Asl e sono tamponi che vengono effettuati con almeno 4-5 giorni di ritardo, vorrei fare due considerazioni: Come è possibile che Rezza e Greco non si siano confrontati con Figliuolo? Inoltre – prosegue – qual’è la logica: Si dice che dobbiamo tornare indietro e poi improvvisamente si ricambiano le carte in tavola e si trovano i fondi per effettuare i test? Dove sta la verità? Perché il commissario Figliuolo fino ad adesso non è stato messo in campo?”
“Tra l’altro – osserva la sindacalista – l’esperienza ci insegna che il ‘da oggi a domani possiamo farlo’, è una ipotesi inverosimile. Non è che la struttura commissariale ha la bacchetta magica. Dunque, nel frattempo che Figliuolo si organizzi, noi che dobbiamo fare? Non sarebbe stato più logico lasciare nel frattempo in vigore la nota ministeriale del 29 novembre? Noi presidi dietro a tutto questo ci leggiamo questioni politiche, tra i ministeri, tra i ministeri ed il governo. Stanno ricadendo sulle scuole e questo – conclude Costarelli – non è giusto”.
di Roberta Lanzara