“I dati sono esaustivi: 109 donne uccise in Italia e 63 da partner. Questi ‘amori’ sono probabilmente iniziati con delle parole d’amore che nel tempo si sono trasformate in insulto, disprezzo, dominio. Dove non c’è rispetto, le parole possono distruggere, tolgono la stima in se stesse, ti fanno credere sbagliata. L’84% delle donne ha ricevuto molestie verbali, nella maggior parte sotto i 17 anni. L’allarme sta nel fatto che sono cambiati gli strumenti di comunicazione e la violenza verbale oggi può entrare in casa attraverso una notifica su smartphone: commenti non richiesti, insulti… Un fenomeno più diffuso di quanto si immagina. Quelle parole che fanno male, dette in luoghi pubblici o privati, quel ‘te lo spiego io’, ‘non capisci niente’, ‘vedi che non ci arrivi’ o sul lavoro ‘hai intenzione di avere figli?’, ‘perché non ti metti la gonna?’, non sono solo parole ma violenza di genere”. Così Rosy Russo, presidente e fondatrice dell’associazione Parole O-Stili, in occasione della presentazione dell’e-book “Storie di donne rinate. Dieci storie che parlano di riscatto” realizzato da Sorgenia nell’ambito dell’iniziativa “Sempre 25 Novembre”.
“La cura – sottolinea Russo – dovrebbe essere il nome di questo tempo, proprio nel linguaggio. E’ arrivato il momento di dire basta e bisogna iniziare da piccoli perché le parole danno forma al pensiero e il linguaggio può fare la differenza”.