“La curva di esordio dell’influenza, come dimostrano i dati di Influnet, è quattro volte superiore rispetto agli ultimi 15 anni. La linea di partenza, alla 42esima settimana, pare altissima. E si tratta di una epidemia stagionale particolarmente diffusiva, come avevamo già previsto da settembre”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione medici di medicina generale (Fimmg), sottolineando che negli studi dei medici di famiglia “stiamo vedendo molte epidemie familiari: parte il bambino poi seguono tutti gli altri. E’ una situazione preoccupante. E il nostro invito ai pazienti è a vaccinarsi”.
Questo perché si tratta di un’epidemia che si diffonde facilmente “in una popolazione che lo scorso anno non ha sviluppato anticorpi, per la bassa circolazione del virus legata alle misure anti Covid”, continua Scotti che rileva come quest’anno, invece, l’inflenza rischia di aiutare il Covid. “Se ci si infetta con il virus influenzale, che può lasciare per molto tempo sintomi come la tosse, e poi si contrae il Covid, starnuti e tosse rischiano di diffondere maggiormente il coronavirus pandemico”, aggiunge.
Scotti rileva, infine, che i dati di Influnet sono elevati già dal 18 ottobre, “questo vuol dire che casi già circolavano. Chi, all’epoca, ha accusato i medici di famiglia di fare troppi certificati medici, in relazione al Green pass, dovrebbe fare un esame di coscienza. Anche le scuse alla medicina generale, sempre sotto accusa, sarebbero gradite”.