L’uso della mascherina dimezza l’incidenza di Covid-19, mentre il rispetto del distanziamento la riduce di un quarto. A decretare l’efficacia di queste misure di protezione non farmacologiche, come pure di una corretta igiene delle mani, è una revisione di 72 studi pubblicata sul ‘British Medical Journal’, con autrice principale Stella Talic della Monash University australiana. Gli autori ritengono che precauzioni quali mascherine e distanze vadano mantenute, parallelamente al potenziamento delle vaccinazioni. Quanto invece a restrizioni più rigorose come lockdown, chiusura delle frontiere o delle scuole, i ricercatori ritengono necessarie ulteriori valutazioni, anche per capire i possibili benefici rispetto ai potenziali effetti negativi sulla popolazione.
Degli studi analizzati, 35 (34 osservazionali e uno randomizzato controllato) hanno indagato su singole misure di salute pubblica e 37 su più misure combinate. Dei primi 35 lavori, 11 sono stati condotti in Asia, 9 negli Stati Uniti, 7 in Europa, 3 in Medio Oriente, 3 in Africa, uno in Sudamerica e uno in Australia. I risultati di 8 di queste 35 ricerche sono stati analizzati nel dettaglio, indicando “una riduzione statisticamente significativa del 53% dell’incidenza di Covid-19 con l’uso della mascherina e una riduzione del 25% con il distanziamento fisico”. Anche con l’igiene delle mani è emersa “una sostanziale riduzione del 53% dell’incidenza di Covid, sebbene il dato non risultasse statisticamente significativo” una volta corretto tenendo conto del numero di lavori esaminati. “Non è stata invece possibile un’analisi dettagliata per altre misure, quali quarantena e isolamento, lockdown generalizzati e chiusura di frontiere, scuole e luoghi di lavoro – riportano gli scienziati – a causa delle differenze nella progettazione degli studi, nella misurazione dei risultati e nella qualità”.
La conclusione è dunque che “misure personali e sociali tra cui il lavaggio delle mani, l’uso della mascherina e il distanziamento fisico sono efficaci nel ridurre l’incidenza di Covid-19”. Le restrizioni più pesanti, invece, “devono essere valutate attentamente soppesando i potenziali effetti negativi sulla popolazione generale”. Per gli autori sono inoltre necessarie “ulteriori ricerche, volte a valutare l’efficacia delle misure di sanità pubblica dopo il raggiungimento di un’adeguata copertura vaccinale”.