Lunedì 11 novembre si è tenuta a Londra la prima mondiale del film evento dellanno Hunger Games: il canto della rivolta Parte 1, terzo della serie ispirata ai romanzi di Suzanne Collins, che nelle sale italiane sarà presente a partire dal 20 novembre.
A giochi finiti, troncati da una freccia scoccata dalla stessa Katniss, ci troviamo nel distretto 13 sopravvissuto alla distruzione – divenuto la base operativa dei ribelli, guidati dalla rigida presidente Alma Coin interpretata da Julienne Moore. Katniss è in pena soprattutto per le sorti del suo compagno di giochi mortali, Peeta Mellark, che è stato catturato dellodiato presidente Snow. “Questo film è completamente diverso dagli altri. Non ci sono i giochi ma c’è la guerra vera, un ambiente completamente nuovo in cui Katniss deve ricostruire se stessa. E soprattutto deve capire se se la sente di diventare il simbolo della rivolta”. A credere in lei è il saggio Plutarch, un carismatico Philip Seymour Hoffman che compare in molte scene, nessuna delle quali ricostruita digitalmente, assicura il regista Francis Lawrence. Del resto l’attore è scomparso il 2 febbraio scorso, quando mancava solo una settimana dalla fine delle sue riprese.
Tra le nuove entrate in scena, oltre alla cinica presidente Coin che guida con pugno di ferro e regole rigide la vita sotterranea del suo distretto, considera Katniss una ragazza disturbata e dubita che possa guidare le masse alla ribellione contro Capitol City. Un altra importante new entry nella saga è l’inglese Natalie Dormen che, venendo da Il trono di spade, dove interpreta la suadente, furba ma di buon cuore Margaey Tyrell, in Hunger Games è completamente diversa, a partire in particolar modo dal suo look, dove la ritroviamo con la testa mezza rasata e tatuata per interpretare Cressida, la reporter che guida la troupe destinata a filmare le gesta di propaganda di Katniss.
“E’ una donna forte, che arriva da Capitol City e che ha scelto di abbandonare la città opulenta per abbracciare la rivolta”, spiega. Altro drastico cambiamento di immagine per Elisabeth Bank: “Via trucco e parrucco, il mio personaggio abbraccia uno stile di vita diverso, ma non è per questo meno bella”, racconta l’attrice che nella saga interpreta Effie Trinket.
Alla prima erano presenti, oltre ovviamente a Jennifer Lawrence e Donald Sutherland che nel film interpreta il temuto dittatore Snow – Josh Hutcherson, conosciuto anche come il ragazzo del pane Peeta Mellark, Elizabeth Banks, Liam Hemsworth Gale nella saga – che dice: “del messaggio del film mi colpisce il modo in cui racconta le conseguenze della guerra, su chiunque, da entrambe le parti, la cantante neozelandese Lorde, che ne ha curato la colonna sonora ed il regista Francis Lawrence che risulta essere la vera anima in pena del gruppo perché, dopo lenorme successo di Hunger Games – La ragazza di fuocoè entrato in ansia da prestazione: anche perché è difficile fare meglio.
Non si parla solo a livello di incassi ma anche per le recensioni ottenute perché, a quanto pare, il secondo Hunger Games ha ottenuto l’89 per cento di giudizi positivi dalla critica, contro l’85 del predecessore, capofila della saga. “Stavolta lo scenario è cambiato, tutto è diverso, il conflitto diventa su larga scala. Difficile da gestire. Amo questa saga, che ha davvero cambiato la mia vita, fosse anche solo per tutto il tempo che ci ho speso, la passione che ci ho messo”.