Ieri sera la comunità di Vetralla si è ritrovata presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso per un momento di preghiera. È in stato di arresto e ancora piantonato in ospedale con l’accusa di omicidio Mirko Tomkow, il 44enne polacco padre del bimbo di dieci anni trovato morto per una coltellata alla gola nella sua casa di Vetralla, in provincia di Viterbo.
L’uomo non ha ancora detto una parola su quanto accaduto e sarà sottoposto a interrogatorio di convalida davanti al gip. Era sottoposto a divieto di avvicinamento alla famiglia dal 10 settembre scorso e mai aveva trasgredito tale provvedimento, assicura il procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma. “Veniva costantemente controllato”, assicura Auriemma, ribadendo che la quarantena per Covid cui era stato sottoposto nei giorni precedenti era terminata quando ieri si è presentato in casa della ex compagna.
E’ prevista per giovedì 18 novembre alle 16,30 l’autopsia sul corpicino di Matias il bimbo di 120 anni ucciso martedì nella sua abitazione con una coltellata alla gola. L’esame disposto dal pm Stefano D’Arma si svolgerà all’obitorio dell’ospedale Belcolle. Si cercano risposte per capire se il bimbo era cosciente al momento dell’aggressione o è stato sedato.
Gli inquirenti non hanno trovato segni di effrazione nella casa del bimbo ucciso e non è escluso che il piccolo abbia aperto la porta al padre, accusato dell’omicidio. È quanto si apprende da chi cura le indagini. Quando la madre del bambino è tornata a casa, ha trovato il piccolo morto e l’uomo in stato di incoscienza, che è stato ricoverato poco dopo in ospedale. La mamma non non ha ferite, non ha contusioni. Ma uno choc così violento da impedirle di parlare, di reagire. Lei stessa lo ha trovato privo di conoscenza in un’altra stanza dell’appartamento in via Luzi, rispetto a dove invece si trovava il corpicino esanime del figlio. Secondo quanto si apprende l’uomo era stato ricoverato in una clinica romana per Covid e si era negativizzato dopo i 21 giorni di isolamento. Libero di uscire, è tornato nella abitazione della ex e del bambino alla quale gli era stato fatto divieto di avvicinarsi.