L’imperativo era ‘allontanare i play off’. Sebbene sottotono, dopo la pessima prova con gli avversari diretti della Svizzera, gli Azzurri erano giunti a Belfast con le tasche piene di speranza ma con nel cuore, come dimostreranno gli interminabili – e noiosi – 90 minuti di gioco nel verde catino del ‘Windsor Park’, veramente poco.
Mancini fa quel che può, con quello che ha fra le mani… davvero poco
Dal canto suo, complice le assenze, conscio di non aver in realtà sotto le mani chissà quali fuoriclasse, Mancini è ‘obtorto collo’ costretto ad affidare le (poche) speranze del lasciapassare per il Mondiale in Qatar, ad una formazione ‘d’emergenza’ con Donnarumma (stasera fortunatamente poco impegnato), Di Lorenzo (buona partita), Bonucci (il capitano anche di fatto), Acerbi (volenteroso) ed Emerson (tra i pochi e spingere, poi sostituito da Scamacca). Quindi il reparto maggiormente sofferente: il centrocampo, con Tonali (confuso nel caos), che subentra a (lo spento) Locatelli, sullo stesso asse dove ‘avrebbe’ dovuto dettare i tempi (l’ormai sfiorito) Jorginho, supportato da (l’isolato) Barella. Davanti poi, la ‘flebile triade’, messa a confondere – e si sono confusi tanto! – in assenza di una punta fissa, formata da Berardi (poco risolutivo), al posto di Belotti (entrato, ma ormai tardi), con a fianco uno spento Insigne e (l’inarrendevole) Chiesa.
L’Irlanda del Nord, squadra ‘operaia’, non spaventa con il gioco ma impressiona per il cuore
Dalla parte opposta invece, una squadra ‘operaia’ tutto cuore, che cerca da subito di arginare ogni sortita azzurra, praticando uno strettissimo 4-1-4-1, che si affida alle sortite di Magennis, unica punta.
Una partita ‘simil-amichevole’, con gli Azzurri incapaci di fare gioco ed emozionare
La partita purtroppo non ha nulla di eclatante da raccontare. Se in tutto il primo tempo c’è soltanto un tentativo da parte di Di Lorenzo, nel secondo addirittura rischiamo l’umiliazione, se non fosse per Donnarumma chiamato a togliere il gol a Saville (48’). Le poche iniziative che accendono i tifosi azzurri, si debbono alla caparbietà di Chiesa, pronto a buttarsi su ogni pallone spendibile, come quando (al 64’), non viene premiato dalla mira sbagliata. All’80’ ci prova anche il bravo Emerson ma, esattamente 10 minuti dopo la Nazionale rischia il tracollo, con Washington che, dopo essersi ‘bevuto’ Donnarumma, tira a botta sicura, non calcolando però il tempismo dell’evergreen Bonucci (oggi 116 presenze, come Chiellini), che ribatte col piattone sulla linea.
Dalla parte opposta intanto la Svizzera cala il poker e vince il biglietto d’andata per il Qatar
Nel frattempo non solo la Svizzera vince ma, addirittura, ‘dilaga’: 4 ‘pallini’ all’imbarazzante Bulgaria e, forte dei 18 punti che significano il Qatar, tutti a casa felici e contenti.
Ora siamo costretti ad attendere i sorteggi e, fino a marzo, per ‘gli esami di riparazione’
L’Italia è invece condannata al sorteggio dei playoff a marzo, quando sarà costretta a giocarsi il tutto per tutto. Ora il 26 novembre si terranno i sorteggi dei 3 gironi che andranno ad ospitare le 12 Nazionali ancora in lizza.
Ciascun gruppo sarà formato da 2 teste di serie e 2 non teste di serie. ‘Ad incrocio’ le semifinali andranno poi a delineare le 2 finaliste e, le vincenti nello scontro decisivo di ogni girone andranno ai Mondiali.
Mancini: “Queste sono partite che devi sbloccare subito, ma l’Italia andrà ai Mondiali e magari li vincerà”
“Dobbiamo solo ritrovare quello che ci ha contraddistinto fino ad oggi: se uno pensa che abbiamo sbagliato due rigori nelle sfide decisive vuol dire che il gruppo era stato tenuto in controllo ma se le occasioni non le sfrutti è chiaro che puoi andare incontro a difficoltà. Massima concentrazione fino a marzo e recuperiamo le forze”. Pochi minuti per ‘smaltire’ l’ennesima delusione, e da gran professionista quale è, Roberto Mancini affronta a caldo la stampa.
L’ex asso della Sampdoria prova subito a tirare su il morale: “Ai Mondiali andremo a marzo e magari li vinceremo anche”, afferma sapendo che tanto in questo momento, ogni frase scorre via senza valore per chi, obnubilato dall’amarezza, ascolta.
Inevitabilmente, non potendo – e non volendo – puntare il dito su quanti hanno disatteso le aspettative in questi ultimi mesi (e ce ne sono), il Mister Azzurro non entra nel merito della disanima di un partita che non c’è stata (appena quanto serve) e, si limita ad affermare che è “un peccato perché questo girone andava chiuso prima di questa partita”.
Poi, voltando pagina, ‘salta’ fino al prossimo marzo: “Abbiamo queste partite a marzo, ci prepareremo bene e andremo ai Mondiali da lì”.
Poi, con lo sguardo quasi perso nel vuoto, è costretto ad ammettere che “Questo è un momento così, facciamo fatica a far gol nonostante abbiamo il gioco in mano. Abbiamo avuto occasioni nel primo tempo, queste sono partite che devi sbloccare subito per giocare tranquillo. Loro stavano tutti dietro, noi difficoltà in questo contesto ce le abbiamo…”
Max