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    Fondazione Open, Renzi: “Processo in 2022 ma già celebrato su media e social”

    “In questi giorni, prosegue a puntate come una telenovela la pubblicazione delle carte dell’accusa su Open. Dal 2019, questo processo si fa sui giornali senza contradditorio. Funziona così. Prima la Procura di Firenze impiega centinaia di finanzieri e centinaia di migliaia di euro (vostri) per sequestrare e acquisire carte, talvolta in modo illegittimo anche secondo la Cassazione. Queste carte finiscono in un faldone di 92.000 pagine che viene sapientemente veicolato da alcuni quotidiani”. Così Matteo Renzi nella enews. 

    “Tutto questo in attesa di un processo che inizierà – come gli altri due che mi riguardano – nel 2022 dentro le aule di giustizia ma che, nel frattempo, è già stato celebrato nel tempio del giustizialismo: lo spazio media e social”. E aggiunge: “Chiamano libertà di informazione quella che, in realtà, è una reiterata violazione di ogni forma di privacy, di guarentigie costituzionali, di rispetto della libertà personale e dell’iniziativa economica”. 

    “Io ci sono abituato, ho le spalle larghe, so che cosa ho fatto e che cosa NON ho fatto, aspetto il processo e continuo a sorridere, certo – come sono – di essere una persona fortunata. Tuttavia, vi garantisco che farò di tutto per far emergere in ogni sede giudiziaria lo scandalo che si sta consumando nel silenzio di qualsiasi voce istituzionale. Io non ho violato nessuna legge e potrò dimostrarlo agevolmente”, aggiunge. 

    “Mi auguro che gli inquirenti possano dire la stessa cosa e non abbiano violato nessuna legge. Nelle prossime settimane, andremo a verificare le carte nelle aule della Giustizia mentre alcune redazioni celebrano il processo giustizialista in contumacia. Non sono mai stato così tranquillo nel merito, non sono mai stato così puntiglioso nel metodo e nella lettura di tutte le carte: voglio giustizia e l’avrò in tutte le sedi. Civile e penale”, sottolinea l’ex premier. 

    “Perché quello che sta emergendo giorno dopo giorno ci dimostra una volta di più che questo non è il modo per trovare la verità, ma per attaccare un obiettivo politico. Del resto, il direttore della rivista di Magistratura Democratica lo aveva scritto: ‘intorno a Renzi va stretto un cordone sanitario’. Bisogna riconoscere che sono stati di parola, ci stanno provando. Ma non ci riusciranno, ve lo garantisco”, conclude.