Le autorità di Pechino hanno disposto l’interruzione nelle scuole delle attività di educazione fisica all’aperto e la chiusura di alcuni tratti autostradali a causa del forte inquinamento. Lo riporta la stampa locale, mentre in Scozia prosegue la conferenza Onu sul clima, Cop26, alla quale il presidente cinese, Xi Jinping, non ha partecipato di persona. La Cina, come denuncia un recente rapporto di Global Carbon Project, ha aumentato la sua quota di emissioni di gas a effetto serra al 31 per cento del totale mondiale nel 2020.
Oggi ampie zone della Cina settentrionale sono state avvolte dallo smog, con visibilità in alcune aree ridotta a meno di 200 metri. Le autorità di Pechino hanno imputato l’inquinamento alle “condizioni meteorologiche sfavorevoli” e alla “diffusione dell’inquinamento regionale”, ordinando alle scuole della capitale, che ospiterà le Olimpiadi invernali a febbraio, di interrompere le lezioni di educazione fisica e le attività all’aperto. Tratti di autostrade per le principali città, tra cui Shanghai, Tianjin e Harbin, sono stati chiusi a causa della scarsa visibilità.
Gli inquinanti rilevati venerdì mattina da una stazione di monitoraggio dell’ambasciata Usa a Pechino hanno raggiunto livelli definiti “molto malsani” per la popolazione generale. I livelli di particolato fine si aggirano intorno a 220, molto al di sopra del limite di 15 raccomandato dall’Oms.