“Se il Parlamento impazzisse e decidesse di eleggere Berlusconi presidente della Repubblica al Quirinale, io rendo il mio passaporto al Ministero degli Interni. Sarebbe una cosa indegna”. Così Carlo De Benedetti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, risponde alle domande sull’eventuale elezioni di Silvio Berlusconi al Colle.
De Benedetti si esprime anche sull’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale e sulle dichiarazioni del ministro leghista Giancarlo Giorgetti. “L’idea di Giorgetti mi sembra più che altro un’autocandidatura a fare il presidente del Consiglio. Io sono dell’opinione che Draghi non debba andare al Quirinale, ma in uno stato di emergenza che si prolungherà oltre il 31 dicembre e una situazione economica ancora da consolidare, avendo due fuoriclasse come Draghi e Mattarella, perché non approfittarne?”, dice De Benedetti.
“Se le forze politiche concordassero su Mattarella alla prima votazione, Mattarella non potrebbe non accettare, penso”, aggiunge l’imprenditore. “Nel segreto dell’urna questo parlamento non voterebbe Draghi perché vorrebbe dire tornare a casa e rinunciare alla pensione. Ci sono persone che vengono dal nulla e tornerebbero nel nulla”, conclude.
Giorgia Meloni presidente del Consiglio? “Non succede perché l’Europa non ce lo lascia fare. Votano gli italiani, è vero, ma gli italiani votano secondo ciò che gli conviene”. Giudizio negativo su Matteo Renzi: “Consigli a Matteo Renzi ne ho dati tanti, lui non ne ha seguito praticamente nessuno… Ma ho perso la speranza, perché Renzi non è una persona seria. Se fai il senatore, devi fare il senatore, non andare in Arabia Saudita o occuparti di società russe”.