“Nella contrattazione collettiva c’è un contesto normativo europeo in cui si sta valutando l’impatto delle tecnologie sulla legislazione. Sul lavoro a distanza c’è il problema su cui regolare gli orari, garantendo che non sia uno strumento per coprire i fannulloni, l’implicazione delicata e come valutare il lavoro anche in materia di retribuzione. L’impatto sulle mansioni è evidente perché sconvolgono l’organizzazione tradizionale”. A dirlo oggi Tiziano Treu, presidente del Cnel, intervenendo alla sessione ‘Formare il capitale umano per favorire la transizione ecologica e digitale’ del primo Forum #IlLavorocontinua organizzato dal fondo interprofessionale Fonarcom, insieme con Cifa e Confsal.
“La gran parte degli atti di lavoro – ricorda – è gestita da macchine e algoritmi e non dall’uomo e dobbiamo trovare sistemi per garantire il controllo umano e questa è una sfida per la contrattazione collettiva. Riguarda tutti anche rapporti di gestione all’interno dell’impresa”.
“La sicurezza – aggiunge Treu – è un tema storico su cui la contrattazione deve intervenire per affrontare i nuovi rischi. Occorre raccordare le nostre competenze a questo scenario: diritto alla formazione è un contenuto che deve essere fondamentale per tutti i contratti collettivi”.