Legge di bilancio e G20: il governo è chiamato a decisioni importanti nelle prossime ore. Ma nonostante questo Mario Draghi trova il tempo di parlare con i giovani. Lo farà in una serie di incontri con gli studenti italiani dei licei e degli istituti tecnici. La prima tappa lo ha portato a Bari, dove Draghi ha parlato agli studenti dell’Istituto Cuccovillo a Bari.
Saranno loro il centro dell’azione di governo, assicura il premier. Ai giovani e al loro futuro sarà destinata una parte sostanziosa dei fondi del Pnrr: “Negli ultimi mesi sono rimasto colpito dall’idealismo e dedizione dei giovani. Penso ai giovani diplomatici di Tripoli, ai medici e infermieri di Bergamo, ai campioni dello sport”, ha detto il presidente del Consiglio.
Ha aggiunto Draghi: “Ma anche ai tanti che mi scrivono per raccontare paure e ambizioni Con voi prendo un impego: dopo anni in cui l’Italia si è dimenticata di voi, le vostre aspirazioni e attese sono al centro dell’azione di governo”.
“Investire nella scuola è un dovere civile e un atto di giustizia sociale – assicura il premier -. Un sistema educativo che non funziona alimenta le diseguaglianze, ostacola la mobilità e priva l’Italia di cittadini capaci e consapevoli. Dalla formazione non dipende solo il vostro futuro, ma quello di tutti noi. Le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti”.
I giovani saranno il fulcro del Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Il Pnrr mette al centro voi e i vostri coetanei, per questo ho deciso di iniziare da qui un percorso che illustri il Pnrr. Investiamo un miliardo e mezzo di euro per dare ulteriore slancio alla riforma degli Its. Intendiamo formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0. Il Pnrr mette al centro voi e i vostri coetanei, per questo ho deciso di iniziare da qui un percorso che illustri il Pnrr. Investiamo un miliardo e mezzo di euro per dare ulteriore slancio alla riforma degli Its (Istituti tecnici superiori. Intendiamo formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0″., conclude Draghi.