Vaccino Johnson & Johnson e seconda dose, giusto farla? E in che tempi e con quale vaccino? A dare un parere all’Adnkronos Salute sono Massimo Andreoni e Matteo Bassetti.
“J&J è un buon vaccino, ma dopo un po’ di tempo cala la protezione, quindi è corretto pensare che entro il sesto mese andrebbe fatto un richiamo e credo che l’eterologa sia l’opzione giusta”, sottolinea all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Ieri Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza Covid, ospite di ‘Che tempo che fa’ su Rai 3, ha affermato che “c’è la notizia di un processo di revisione da parte di Fda. Successivamente ci sarà sicuramente anche da parte di Ema. Qualora arrivassero indicazioni sulla possibilità di somministrare una seconda dose con una vaccino a Rna messaggero, si avrebbe il vantaggio di indurre una risposta immunologica anche migliore. Queste persone – ha aggiunto – verranno chiamate, c’è un’anagrafe vaccinale molto precisa. Somministrare oltre i 2 mesi non compromette l’efficacia. Appena arriveranno le indicazioni delle agenzie regolatorie, si farà tutto velocemente”.
“Chi si è vaccinato con J&J farebbe bene a fare il richiamo con un vaccino” anti-Covid “a mRna, quindi un’eterologa, come abbiamo detto di fare con AstraZeneca. Questo darebbe un ‘booster’ che funge come” farebbe “una terza dose per chi aveva fatto un vaccino mRna. Sicuramente vale non solo per i più fragili, ma per tutti” coloro che hanno fatto il vaccino monodose, evidenzia quindi Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervenendo nel dibattito sul richiamo a chi ha avuto l’unica dose del vaccino Janssen.