Il Papa parla alle suore, le Figlie di Maria Ausiliatrice, e raccomanda loro: “Non fate le zitellone”. Bergoglio nel suo discorso affronta il tema della mondanità spirituale: “Persone che hanno lasciato tutto, hanno rinunciato al matrimonio, hanno rinunciato ai figli, alla famiglia… e finiscono – scusate la parola – “zitellone”, cioè mondane, preoccupate per quelle cose… E l’orizzonte si chiude, perché dicono: ‘Questa neanche mi ha guardato, quella mi ha insultato, quella…’ I conflitti interni che chiudono. Per favore, fuggite dalla mondanità spirituale. E anche dallo status: ‘Io sono religioso, io sono religiosa…’. Esaminare questo. E il peggio che può accadere. E come un che lentamente ti toglie la forza. E invece di essere donne consacrate a Dio, diventano così “signorine educate” dove c’è il servizio missionario, dove c’è il servizio, dove c’è la mortificazione, di tollerarsi di tollerarsi l’una l’altra”.
Il Papa osserva: “Ci vuole tanta penitenza per tollerarsi l’una l’altra. Ma state attente alla mondanità spirituale. Non che per vivere ho bisogno di cambiare il telefonino, che ho bisogno di questo, di quell’altro, di prendere le vacanze sulla spiaggia… Sto parlando di cose vere. Ma la mondanità è quello spirito che ti porta a essere non in pace o con una pace non bella, una pace sofisticata. Per voi consacrate questo richiede la fedeltà creativa al carisma, ed è per questo che tornate sempre al carisma. Il carisma è una reliquia? No, è una realtà viva, non una reliquia imbalsamata. E vita che crea e va avanti, non un pezzo di museo”.