“Occorrono più neurologi e una formazione più approfondita”. Lo ha detto il direttore della Clinica neurologica e neurofisiopatologia, Aou Luigi Vanvitelli di Napoli e past president della Società italiana di Neurologia (Sin), Gioacchino Tedeschi, intervenendo al convegno di chiusura del progetto ‘NeuroMLab’, (Neurology Management Lab) organizzato da Biogen e Sda Bocconi, con il patrocinio della Sin, che ha coinvolto neurologi, infermieri, farmacisti, direttori sanitari e altri attori del sistema salute.
Il presidente della Sin ha proseguito la sua riflessione, illustrando le altre sfide che il Servizio sanitario nazionale deve affrontare per fornire a chi si occupa di questa complessa materia tutti gli strumenti per poter operare e progredire e al tempo stesso per garantire ai pazienti cure all’avanguardia. “La neurologia è ad alta complessità perché segue patologie complesse e con un’alta incidenza sulla popolazione. Basti pensare che tra le prime 10 malattie invalidanti nel modo ben tre sono malattie neurologiche e si tratta di emicrania, ictus e demenza”, ha spiegato Tedeschi.
“Fortunatamente – ha sottolineato – abbiamo visto un progresso diagnostico e terapeutico inaspettato, ma per gestire questa complessità c’è bisogno, a mio avviso, di avere dei neurologi più preparati, di allungare la durata della scuola di specializzazione da 4 a 5 anni, di avere più neurologi e più Unità operative complesse di neurologia. Credo anche che, come ci ha fatto comprendere la pandemia, ci sia bisogno di ristrutturare il Ssn, definendo con maggior precisione cosa significa ospedale di primo di secondo livello o di terzo livello, poiché solo in quest’ultima struttura si trovano le unità operative complesse di neurologia”.