Nel giorno in cui viene incoronata come la serie di Netflix più vista di sempre al lancio, ‘Squid Game’ viene presa di mira dalla macchina di propaganda della Corea del Nord come un esempio della “natura bestiale della società capitalistica sudcoreana”. In un post pubblicato da un sito di informazione nordcoreano, la serie sudcoreana diventata in pochissimo tempo un ‘cult’ in tutto il mondo, viene interpretata come una metafora “della società iniqua dove il forte sfrutta il debole” e “dove l’umanità è alienata dalla competizione portata all’estremo”.
Nella serie, tra le centinaia di disperati indebitati, tormentati da creditori che li minacciano, che accettano di partecipare a dei misteriosi giochi con un premio miliardario in cui chi perde muore, vi è anche Kang Sae-byeok, una giovane fuggita insieme al fratello dalla Corea del Nord in cerca di una vita migliore ma che invece era finita in povertà costretta a fare la borseggiatrice.