“Sono consapevole che indirettamente alimento una certa corrente di pensiero, ma non voglio creare motivi di stress ai miei dipendenti che si sono correttamente vaccinati”. Il presidente e amministratore delegato di Piquadro, Marco Palmieri, è quanto di più lontano da un ‘no vax’ (“per me tutti in Italia dovevano vaccinarsi”), ma difende la scelta di garantire in azienda tamponi gratuiti ai dipendenti che non l’hanno fatto. Non è stata una decisione facile, ma, spiega all’Adnkronos, “c’è sia un tema etico che organizzativo”. Chi viene a lavorare regolarmente “non deve essere messo in difficoltà dal fatto che il collega non si presenta. L’organizzazione va certamente avanti senza una persona, ma diventa stressante per i colleghi che devono sostituirla”. Senza contare che una sostituzione “non si trova immediatamente e non sappiamo per quanto tempo servirebbe”.
E poi, “è difficilmente sostenibile per una persona che guadagna 1.300 euro al mese spenderne 200-300 per fare i tamponi e andare a lavorare”. Da qui, l’investimento nei test rapidi per dare il green pass a tutti dal 15 ottobre. A fronte comunque di “numeri irrisori” sui circa mille dipendenti della multinazionale quotata in Borsa. Al momento, “stiamo parlando di un numero limitatissimo di persone non vaccinate, non sappiamo esattamente quanti ma secondo me siamo ben al di sotto del 10%”, assicura Palmieri.
Il Governo avrebbe dovuto prevedere queste difficoltà? “Io penso che la gente si sarebbe dovuta vaccinare, detto francamente. Il green pass altro non è che uno stimolo alla vaccinazione. Ma – sottolinea l’imprenditore – se prevedi troppe ‘way out’ c’è sempre un buon motivo per non vaccinarsi. Non so onestamente cosa avrebbe dovuto fare il Governo: forse ci voleva più rigidità per i prossimi tre mesi, visto che l’emergenza durerà fino al 31 dicembre. E’ un tema su cui abbiamo ragionato ieri, ci sembrava la soluzione organizzativa ed etica migliore”. A Palmieri “spiace molto” rischiare di legittimare i no vax, “perché credo nei vaccini, ma ho anche il 90% di persone in azienda che hanno rispettato la propria salute propria e quella degli altri: devono essere premiati e hanno il diritto di continuare a lavorare bene”. (di Vittoria Vimercati)