“Mi hanno trascinato fuori dall’auto come se fossi un cane, come se fossi spazzatura”. Così Clifford Owensby, un paraplegico afroamericano di 39 anni, ha accusato gli agenti di polizia che il mese scorso l’hanno trascinato, tirando per i capelli e per le braccia, fuori dalla sua auto durante un controllo, come mostra un video che è diventato un nuovo atto d’accusa virale della violenza della polizia Usa contro gli afroamericani.
Sostenuto dalla Naacp Owensby ha accusato il dipartimento di polizia di Dayton, in Ohio, di averlo fermato solo per la sua razza, il cosiddetto ‘profiling’, di averlo arrestato in modo illegale, e di aver illegalmente perquisito il suo veicolo. Inoltre non gli sarebbero stati notificati i suoi diritti prima dell’arresto.
Solo venerdì la polizia ha pubblicato i 12 minuti di video dell’operazione che risale al 30 settembre, quando gli agenti hanno fermato l’uomo, che ha precedenti di droga e possesso di armi, dopo che aveva lasciato una casa tenuta sotto controllo per sospetto traffico di droga. Sulla base dei precedenti di Owensby, gli agenti ottengono di poter fare una perquisizione del veicolo e ordinano all’uomo di lasciare l’auto.
Quando Owensby dice loro che è paralizzato e che ha bisogno di assistenza per uscire dall’auto, gli agenti dicono che “o coopera ed esce dall’auto o lo trascineranno fuori”. Ed è quello che poi è successo, come mostra il video in cui si vedono gli agenti che lo afferrano il paraplegico dalle braccia e dai capelli per trascinarlo fuori per poi spingerlo per terra, immobilizzandolo.
Nella perquisizione non sono state trovate armi né droga, ma è stata sequestrata una busta con 22.450 dollari che l’uomo afferma essere suoi risparmi. La polizia ha reso noto di non aver incriminato Owensby per droga, ma per resistenza all’arresto. “Ho gli incubi, non voglio uscire ogni giorno di casa pensando che una cosa del genere potrebbe succedermi di nuovo”, ha detto ancora l’afroamericano.