“Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda”. Il professor Massimo Galli, primario del reparto di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, a Cartabianca risponde così sulla vicenda giudiziaria che lo coinvolge. Galli è tra i 33 indagati della procura di Milano per un’inchiesta su concorsi truccati all’università.
“Stamattina ho avuto un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando la notizia era già su tutti i giornali. Sono tranquillo, da quello che leggo non vedo niente di particolare in ciò che mi viene contestato. Ci ragionerò sopra. Francamente non mi sembra ci sia consistenza” nelle accuse, “ho messo tutto in mano al mio avvocato. Faremo le nostre controdeduzioni, è un tema in mano alla magistratura”, dice facendo riferimento a “situazioni in cui non immaginavi di poter essere in nessun modo”.
C’erano state avvisaglie? “Nessuna avvisaglia di nessun tipo. I concorsi sono tutti avvenuti nell’arco del 2020, in piena pandemia. Ero già diventato un personaggio pubblico? Lo dica lei… Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda. Credo di aver sempre privilegiato i criteri meritocratici nella mia vita, forse anche questo diventa scomodo”, dice. “Credo di poter stare tranquillo, ovviamente sto aspettando che l’atto d’accusa sia un po’ più specifico. Quello che ho letto non mi porta particolare preoccupazioni”, ribadisce.