C’è ancora una volta Greta Thunberg, l’attivista svedese per il clima, nei giorni scorsi impegnata a Milano per la preCop26, tra i favoriti per il premio Nobel per la pace, che sarà annunciato venerdì prossimo 8 ottobre. Sarebbe un riconoscimento della sempre maggiore importanza della campagna per la lotta ai cambiamenti climatici, dopo un’estate segnata da violenti incendi in Grecia e devastanti inondazioni in Germania, per restare all’Europa, di cui la 18enne Greta – tra i favoriti anche dello scorso anno – è diventata il simbolo.
Con lei anche la leader dell’opposizione bielorussa in esilio Svetlana Tikhanovskaya, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il suo ruolo nella lotta alla pandemia di Covid e poi Reporter senza frontiere (Rsf) ed il Comitato per proteggere i giornalisti (Cpj), che verrebbero premiati per sottolineare “l’importanza dei media indipendenti” e la necessità di “combattere le fake news”, ha spiegato il direttore dell’Istituto di ricerca della pace di Oslo, Henrik Urdal, che ogni anno pubblica la sua shortlist sui candidati più probabili al massimo riconoscimento.
Ma tra i bookmaker si fa anche il nome di Alexei Navalny, il blogger russo e leader dell’opposizione in carcere dal gennaio scorso, dopo essere rientrato a Mosca a seguito dell’avvelenamento avvenuto oltre un anno fa in Siberia e attribuito al Kgb.
Per il Nobel per la pace 2021 – l’anno scorso il riconoscimento andò al Programma alimentare mondiale, agenzia dell’Onu con sede a Roma, per il suo impegno nella lotta contro la fame nel mondo – sono in lizza 329 candidati.