”Sto bene, tanti auguri ragazzi e buon lavoro…”. Per la prima apparizione pubblica dopo circa 8 mesi di assenza (tra ricoveri ospedalieri e la positività al Coronavirus) Silvio Berlusconi sceglie la sua Milano. L’occasione è il voto per le comunali, a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo. Il Cav si presenta al seggio di via Fratelli Ruffini. Poco prima era arrivato l’amico di sempre e presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. Guardato a vita dagli uomini della scorta e accompagnato dalle azzurre Cristina Rossello e Licia Ronzulli, l’ex premier, in doppiopetto blu in stile ’94 e pin di Fi sul bavero della giacca, appare in forma, saluta giornalisti e fotografi che lo assediano come ai vecchi tempi, si toglie la mascherina bianca e sorride a favore di telecamera quando glielo chiedono per la foto di rito. Poi entra nella cabina elettorale numero due e all’uscita ringrazia tutti i presenti: ”Buon lavoro…”.
All’uscita si ferma per rispondere alla domande dei cronisti. Innanzitutto, minimizza le tensioni interne alla coalizione, culminate con il caso Giorgetti e le sue frasi contro gli alleati poi smentite (”Salvini o Meloni premier con Draghi al Colle? Ma non scherziamo”): ”Il centrodestra è sicuramente unito, e c’è anche affetto fra i leader”. “Tutte queste illazioni di certa parte della stampa su divisioni interne del centrodestra non sono fondate”, assicura per poi frenare ancora sulla federazione fortemente voluta da Matteo Salvini e sparigliare le carte, lanciando l’idea di un nuovo Pdl con il partito di Giorgia Meloni. ”Dobbiamo superare questa federazione per farne una più grande con dentro Fdi”, avverte il leader azzurro stavolta senza nominare il partito unico. Il Popolo della libertà può rinascere? ”Sì, perché no”, taglia corto Berlusconi che precisa: ”il Pdl non è finito per ragioni obiettive, ma per il tradimento di uno dei componenti…”. Non si sbilancia quando gli chiedono del suo ‘sogno quirinalizio’: ”Fino a quando al Colle c’è un presidente della Repubblica che onora il suo ruolo, è meglio non parlare di Quirinale”.
Poco prima di salire a bordo dell’auto blu, ‘irrompe’ una vecchietta: ”Compio 95 anni domani e ho sempre votato per te e voto ancora per te…”. ”Grazie, grazie”, dice Berlusconi stringendole a volo la mano prima di ripartire, direzione Arcore. La prossima settimana, come annunciato da lui stesso, potrebbe tornare a Roma, nell’ex Villa Zeffirelli, suo nuovo quartier generale sull’Appia antica: dalla Capitale manca dal febbraio scorso, dal giorno, cioè, del secondo giro di consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi.