La condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, stabilita in primo grado di giudizio, “mi amareggia. Sono allucinato per una pena a 13 anni e due mesi quasi doppia rispetto a quella richiesta (dal procuratore capo di Locri e dal pubblico ministero – ndr). Questa è una sentenza politica, risultato di un Paese che sta perdendo il senso di se stesso e si disgrega”. A manifestare il suo stupore per la condanna di giovedì dell’ex sindaco di Riace è il vignettista Vauro Senesi c
he discorrendo con l’Adnkronos afferma: “Ne approfitto per dichiararmi reo-confesso. Se quella di Mimmo è una associazione criminale, io ne faccio parte”.
“Sono andato a Riace, ho condiviso alcune attività criminali intraprese da Mimmo perché ho profonda stima per il boss Lucano – afferma Vauro – Se lui è un criminale lo sono anche io, complice dei valori che ha dichiarato e per cui ha agito. La solidarietà non è declinabile, o c’è o non c’è. Non è un’opinione, ma un’azione che rende la società empatica almeno con se stessa. Ma in Italia il degrado è civile, il collante ormai è il privilegio”.
Una sentenza per la legalità? “Ma che legalità è quella che criminalizza i valori di giustizia su cui dovrebbe fondarsi – risponde il vignettista – E’ una sentenza politica, non fosse altro per l’entità della pena. In questo vuoto di civiltà politica, ridotta a mera lotta per bande e lontana dalla promozione di una visione fondata sui valori, la Magistratura si ritrova ancora una volta, volente o nolente, una delega in bianco. Spero – conclude – che una vicenda così grottesca riesca per lo meno a provocare uno scatto di mobilitazione civile a favore di Lucano”.
(di Roberta Lanzara)