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    Covid, costituzionalista Marini: “Rdc sfugge a green pass, può favorire usi distorsivi no vax”

    “Le norme sul green pass sono limitate da un punto di vista oggettivo e soggettivo solo a chi lavora e relazionate all’attività che svolge. In questo senso la certificazione verde non è estendibile ai percettori del reddito di cittadinanza, che possono esserne interessati solo per ciò che riguarda l’attività di formazione. E’ chiaro che la mancata implementazione ottimale del Reddito di cittadinanza può favorire una serie di disfunzioni e possibilità di abuso da parte di chi ne gode”. Ne parla con l’Adnkronos il costituzionalista Francesco Saverio Marini, professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico all’Università di Roma Tor Vergata, che aggiunge: “Oggi il reddito di cittadinanza, trasformato sostanzialmente in mero sussidio, finisce per sfuggire anche alla regola del green pass e può favorire usi distorsivi da parte dei no-vax che lo ricevono”. 

    Sulla opportunità di una estensione della certificazione verde ai detentori di reddito di cittadinanza, per equità di trattamento rispetto agli altri lavoratori, il giurista risponde: “Ad oggi non è prevista. L’estensione è una valutazione meramente politica, a discrezione del legislatore. Tuttavia se il reddito di cittadinanza viene usato in modo strumentale, se ci sono pericoli di elusione ed abusi del diritto, il legislatore deve intervenire”. Secondo Marini, senz’altro “riequilibrerebbe lo squilibrio tra detentori di Rdc e lavoratori rispetto all’obbligo di green pass, la possibilità di una piena implementazione del reddito di cittadinanza attraverso i corsi di formazione. Non è così ed oggi il difetto di attuazione produce patologie a cascata. Tra cui, in assenza di formazione, per gli Rdc la possibilità di sottrarsi di fatto al green pass. La certificazione verde è l’ulteriore dimostrazione del fatto che il reddito di cittadinanza, in mancanza di una seria implementazione, crea una categoria di soggetti che si possono sottrarre alle normali regole del mondo del lavoro”. 

    La richiesta provocatoria dal fronte dei no-vax di un’estensione del reddito di cittadinanza a chi viene sospeso dal lavoro è possibile? “Se i sospesi si dimettono o si fanno licenziare, potranno eventualmente richiedere i sussidi di disoccupazione – risponde – Ma il reddito di cittadinanza, almeno nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe essere funzionale a favorire l’occupazione, a favorire l’immissione dei disoccupati nel mondo del lavoro. I così detti ‘sospesi’ invece hanno dei contratti in essere, sono meramente assenti dal posto di lavoro. Lo stato giuridico è diverso”. “Questo non significa – rimarca il costituzionalista – che il Legislatore non possa decidere di dare un sussidio ai ‘sospesi’, perché stabilire a quali categorie estendere i sussidi rientra nella sua discrezionalità. Ma un legislatore che vuole disincentivare i no vax tendenzialmente non lo concede. E’ un punto – conclude i professore di Tor Vergata – su cui mi pare la politica sia chiara: la certificazione verde è pensata per incentivare le vaccinazioni e contenere la diffusione del contagio”.  

    (di Roberta Lanzara)