“Alcuni colleghi non mi salutano più, mi vedono come un mostro. Per altri sono un’eroina. Non mi sento né l’uno, né l’altra”.
Non senza amarezza, e preoccupata per il suo lavoro, ora a rischio (“Temo che possa finire così”, rivela), Nunzia Alessandra Schilirò, il vicequestore finito sulle cronache per le affermazioni pronunciate sul palco di San Giovanni, affida i suoi pensieri e dubbi a ‘La Repubblica’.
La Schilirò: “Se una legge è illegittima ho il dovere di dirlo proprio perché sono una poliziotta”
Nunzia tuttavia non pensa di aver fatto nulla di sbagliato o di ‘proibito’, e rimarca che “a chiarire che su quel palco ero una libera cittadina. Non indossavo la divisa, stavo esercitando il mio diritto di espressione”. Del resto, spiega, ”Il Green Pass viola gli articoli della prima parte della Costituzione. E se una legge è illegittima ho il dovere di dirlo proprio perché sono una rappresentante dello Stato. Sono una poliziotta. Non ho commesso alcun reato“.
La Schilirò: “Non ho foraggiato alcun atteggiamento di violenza, le mie parole sono state travisate”
Non la pensa così però il dipartimento della Criminalpol, dove lavora, che nel frattempo il dipartimento ha reso noto di aver aperto un’azione disciplinare per tale comportamento. Insomma per l’agente è iniziata una dura battaglia, nel corso della quale sarà chiamata a doversi ‘difendere’ proprio dai suoi colleghi e funzionari, secondi i quali ha in qualche modo istigato alla violenza. Ma lei, ormai pronta a tutto tiene invece a rimarcare che “Non ho foraggiato alcun atteggiamento di violenza e se le mie parole sono state travisate, di questo posso solo dispiacermi. Incolparmi degli scontri è pura fantascienza”.
La Schilirò: “Sapevo che sarebbe finita così ma c’è la Costituzione a tutelarmi”
Eppure, ribatte sconsolata, ”Sono conosciuta come poliziotta perché la stessa amministrazione mi ha mandata per anni in televisione a rappresentarla. Adesso mi indicano come una terrorista. È assurdo, io sono una pacifista. Ho lasciato l’avvocatura per fare la poliziotta, è stata una mia scelta. Ripeto, il Green Pass è uno strumento di discriminazione. Non ho commesso alcun illecito, impugnerò qualsiasi provvedimento nei miei confronti e non mi fermerò. Non potevo dire quello che penso? Lo vedremo. Sapevo che sarebbe finita così ma c’è la Costituzione a tutelarmi. Lo Stato si sta sbagliando e non ho commesso un errore a dirlo in piazza“.
La Schilirò: “Sono per la libertà di scelta. Non andrò da nessuno a dire di non vaccinarsi”
Quanto alla sua posizione rispetto al vaccino, la Schilirò non si mostra affatto ‘intransigente’: “Sono per la libertà di scelta. Non andrò da nessuno a dire di non vaccinarsi. Non scherziamo”.
La Schilirò: “Sono molto sofferente e delusa dal trattamento che mi ha riservato l’amministrazione”
Il green pass. Visto che, come da ‘legge’, dal prossimo 15 ottobre si concretizza la sospensione dal lavoro per quanti sprovvisti, la vicequestore ribatte che “Valuterò diverse strade. Sto ponderando cosa fare. Sono molto sofferente e delusa dal trattamento che mi ha riservato l’amministrazione“. Diciamo che potrei ottenere il Green Pass con facilità. Ma non voglio una tessera che certifica il mio stato di salute se devo andare al cinema o a cena in un ristorante“.
La Schilirò: “Al momento sono una poliziotta, non ho intenzione di fare politica”
Qualcuno sostiene che dietro le sue affermazioni vi siano le premesse per un imminente passaggio alla politica, che l’avrebbe cercata. Nunzia non smentisce ma, tiene a ribadire che “Al momento sono una poliziotta, non ho intenzione di fare politica“. Fra l’altro ha sempre usato la mascherina che “utilizzo nei negozi per tutelare gli esercenti che altrimenti rischiano la chiusura“.
Max