Il quatto a zero contro l’Udinese che vuol dire primato in classifica e, soprattutto, ‘più dieci’ dalla Juve, li fa sognare. Ma nessuno dei parlamentari tifosi del Napoli interpellati dall’Adnkronos se la sente di nominare la parola scudetto. Innanzitutto per una questione di scaramanzia. E poi, perché dopo poche giornate di campionato, “è assolutamente prematuro parlarne”, come ci tiene a precisare il deputato M5S, Luigi Iovino. Il ‘silenzio anti jella’ non deve meravigliare. Nella città delle corna e dei curnicielli, del malocchio e della fattura, la scaramanzia è una tradizione, un rito, che si ripete tra il sacro e profano, nei vicoli dei rioni più popolari.
”Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio, corna, bicorna, capa r’alice e capa r’aglio, diavulillo diavulillo, jesce a dint’o pertusillo, sciò sciò”, è una delle formule antimalocchio più conosciute che un onorevole pronuncia a mezza bocca, chiedendo l’anonimato, perché ”anche rivelare chi usa la ricetta anti-sfiga può alla fine vanificare tutto”. ”Non parlo manco morto, sono scaramantico”, taglia corto il senatore Gaetano Quagliariello, uno dei ‘soci fondatori’ di ‘Coraggio Italia’ e presidente del Napoli Club Parlamento.
La gioia della (momentanea) vetta sembra aver fatto dimenticare i dolori dell’ammutinamento con ‘Re’ Carlo Ancelotti e le tensioni con la società della gestione Gattuso. L’innesto di Anguissa a centrocampo, la ‘rinascita’ di Koulibaly e l’esplosione di Oshimen hanno portato grande entusiasmo nell’ambiente, anche nei corridoi di Montecitorio e palazzo Madama. ”Ci godiamo il momento e la differenza di dieci punti” dalla Vecchia Signora, è il coro unanime di deputati e senatori ‘azzurri’, colpiti dalla mentalità vincente e dalla ‘cazzimma’ dei giocatori, invocata (inutilmente) negli anni passati dal presidente Aurelio De Laurentiis.
”Una giornata che ricorderemo, 4 babà all’Udinese…”, scherza il forzista Paolo Russo in un video postato sui social, dove sottolinea che ”finalmente si è vista una squadra, capace anche di soffrire e di regalarci grandi soddisfazione giocando un calcio champagne…”. Per il responsabile Sud del partito di Silvio Berlusconi manca ancora un ‘terzino sinistro per completare una rosa già competitiva (”sono dieci anni che non ne abbiamo uno…”) ma ”stavolta ci sono tutte le condizioni per vincere, anche perché non è un campionato di grandi squadre. Beati monoculi in terra caecorum…”.
Russo non ha dubbi: ”Questo Napoli ha la cazzimma, è un Napoli operaio e corsaro e ieri alla Dacia Arena l’abbiamo dimostrato”. Merito anche di mister Spalletti, considerato l’uomo in più, che ha convinto molti big dati in partenza a rimanere, come Koulibaly e Fabian Ruiz. ”Di certo, Spalletti ha già il grande merito di aver trasferito in questa squadra la mentalità di chi la partita se la gioca combattendo fino alla fine, consapevole dei grandi mezzi che ha”, assicura il grillino Iovino, che vede un futuro roseo: ”Con questo allenatore il gruppo può crescere ancora molto, come squadra e come singoli, e ha tutte le potenzialità per scrivere la storia di questa stagione”.
Dello stesso avviso Anna Maria Parente, Iv e presidente della commissione Sanità a Palazzo Madama: ”E’ presto per dire scudetto, ma da quello che vedo la squadra è molto solida anche dal punto di vista mentale e ha Spalletti, che è un bravissimo allenatore”. “Spalletti -dice Russo- li ha messi in campo con un profilo strategico e tattico. Finalmente c’è un bel allenatore e vedo degli schemi…”. C’è entusiasmo per le ‘rimonte’ del Napoli, a cominciare da quella in Coppa Uefa contro il Leicester. Ma prevale la cautela, imposta dal rischio iettatura, sempre in agguato.
“Può essere un Napoli da scudetto, lo spero, ma, per carità, è presto per dirlo, sono molto scaramantico”, sottolinea il senatore di Fi, Luigi Cesaro. Paolo Siani, deputato Pd, è categorico: ”Nessun napoletano risponderà alla domanda se questo Napoli è da scudetto. E’ un Napoli che vince, non aggiunto altro”. Gli fa eco il pentastellato Iovino: ”Il campionato è solo alle battute iniziali e parlare di scudetto è assolutamente prematuro”.
L’esponente M5S però ci crede: “La squadra ha carattere” e ”la rimonta contro la Juve è sintomatica di questo carattere. Il principale merito del tecnico è aver dato grande fiducia a tutti gli elementi del gruppo, trattenendo uomini come Ounas e Petagna, dati inizialmente in lista di sbarco, ma che si sono rivelati fondamentali”.
Il senatore del gruppo Misto Sandro Ruotolo non sta nella pelle per il primato ma si trattiene: ”Sapevo già che c’era un grande squadra, ora vedo anche un grande allenatore. Sono scaramantico. Mi sto godendo il primo posto e questo gioco straordinario, poi ne parliamo a maggio…”. Ruotolo neanche vuole nominarla, la Juve, ma la vera soddisfazione è il ‘distacco’ dalla Vecchia Signora: ”La cosa più bella è questo meno dieci….”.
Gianni Pittella, del Pd, vede il tricolore a portata di mano, ma non se la sente di fare un pronostico ora, cosi ‘pesante’: ”Napoli da scudetto? Io penso di sì, perché ho visto una squadra solida sul piano psicologico e con una visione di gioco finalmente. Ma essendo scaramantico, incrocio le dita e passo dopo passo andiamo avanti”. Non si sbilancia nemmeno Vincenzo Carbone, senatore di Italia Viva: ”Anche io sono scaramantico, spero sia l’anno buono per il Napoli…”.
Fa gli scongiuri anche il leghista Gianluca Cantalamessa, che si definisce ”malato del Napoli, al punto tale, che non rispondo alla domanda se possiamo vincere lo scudetto…”. Anche il senatore M5S Gianluca Ferrara, M5S, vuol scacciare la jella e preferisce non parlare di scudetto: ”Per scaramanzia, quella parola nemmeno la voglio pronunciare. Ma godiamoci il momento. Era allo stadio per Napoli-Juve con mio figlio di 12 anni ed è stata una delle giornate più belle della mia vita…”.
Nessun azzardo sul campionato, insiste il parlamentare 5S, ma ”pare evidente che una Juve a meno dieci punti e con l’inserimento indovinato a centrocampo di Anguissa, questa squadra può fare il salto di qualità. Ora dobbiamo recuperare un grande campione come Mertens e sperare a gennaio di acquistare un altro top player, magari un terzino sinistro, per poter fare quel definitivo salto di qualità che tutti speriamo”.