“Sono qua per un grande leader della politica nazionale ed europea: Giorgia Meloni. Il sindaco di Roma ha l’onore di rappresentare i suoi cittadini ma anche il più grande patrimonio al mondo”. Con queste parole ha esordito dal palco di piazza del Popolo il candidato sindaco Enrico Michetti al comizio ‘L’Italia del riscatto’ con Giorgia Meloni.
“Quando mi sono candidato con il centro destra – prosegue – ho capito cosa significasse: noi siamo gente per bene che rispetta la Costituzione, il popolo, la famiglia, la patria. Ai confronti ci siamo presentati. L’unico vero lo abbiamo fatto in piazza con migliaia di lavoratori e non ci siamo certo preoccupati di chi ci ha messo la faccia”.
“Oggi il centrodestra è unito e fa paura perché vuole cambiamento, credibilità”, prosegue dal palco di piazza del Popolo nella Capitale il candidato sindaco Enrico Michetti. “Eravamo abituati a tutto – rimarca – ma i cinghiali a Roma non li avevamo mai visti”; come parchi trasformate in giungle, sterpaglie, capre. “I cittadini di Roma attendono una risposta al condono da 36 anni. Un tempo la carta di identità si rilasciava a vista, oggi ci vogliono 4 mesi e non vi parlo del diritto di superficie”.
“Rimetteremo in piedi la macchina amministrativa; asciugheremo i regolamenti; li renderemo snelli, intuitivi; faremo in modo – continua – che le unità amministrative siano piene di risorse umane e se non saranno formate le formeremo. Ma se la legge prevede che un cittadino debba ricevere una risposta entro 30 giorni da quando ha presentato la domanda al comune, questo dovrà accadere”.
“Berlino, Londra, Parigi corrono, vanno verso transizioni e determinano gli eventi. Noi li subiamo. Loro fanno le Olimpiadi e noi ci occupiamo di monnezza”. “Sono state affossate intere categorie importanti per Roma: albergatori, tassisti, commercianti, ristoratori… Hanno pensato bene al governo di non avere più bisogno di loro e di poterli sacrificare sull’altare dell’alta finanza. Noi ripartiremo anche da loro”. “Una rivista americana in questi giorni ha decretato che Roma è la capitale al mondo più sporca, una infamia che Roma non merita. Voi sapete che il comune ha il compito di raccogliere ed individuare i luoghi dove allocare gli impianti e la regione, dove il comune restasse inadempiente, deve sostituirsi al comune. Bene: il comune non ha fatto nulla e la regione non ha fatto niente”.