“Noi dobbiamo avere una cognizione della privacy moderna. La privacy non è un appesantimento burocratico o la terza firma su un modulo, tutti dobbiamo avere questa consapevolezza. E’ una percezione modulare che si accompagna allo sviluppo di una giornata, se abito in un quartiere mal frequentato la sera invoco più telecamere, io cittadino normale sono infastidito e spaventato che un Comune acquisti telecamere emozionali che mi studiano la dilatazione della pupilla, da cui si può presumere se si è intenzionato nei confronti di un terzo. Queste sono le due percezioni che si hanno della privacy”. A dirlo Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali, intervenendo al 64° congresso nazionale Federpol in corso al Grand Hotel Villa Torretta Milan Sesto.
“Capita – sottolinea – che nei confronti della privacy si ha un approccio settoriale e corporativo facendoci perdere di vista il nostro interesse collettivo supremo ovvero la libertà. Parlo di sicurezza perché la telecamera o il drone che ha la telecamera non può essere quella che viene sulla spiaggia a misurarmi la temperatura da remoto”.
“Le regole – spiega Ghiglia – n
on sono limitanti ma ponderanti perché dobbiamo avere un equilibrio che continui ad assicurare a 360 gradi la nostra libertà. Se noi ad un presunto grande fratello pubblico aggiungiamo un milioni di grandi fratellini quotidiani che filmano tutto il futuro ci sarà un grande caos”.