Un primo bilancio molto positivo quello della terza edizione di Open House Roma, la due giorni dedicata ad arte ed architettura nella capitale. Sono infatti 50.000 le visite, oltre 220 i siti aperti al pubblico, più di 350 i volontari coinvolti.
I soli edifici aperti straordinariamente allEUR hanno collezionato più di 5.000 ingressi, testimoniati dalle lunghe file di attesa al Palazzo della Civiltà Italiana e al Nuovo Centro Congressi. Un “invasione pacifica” dal centro storico della Roma antica, del Barocco borrominiano, degli attici con vista mozzafiato fino alle periferie in fermento culturale. “Lidea che la bellezza non sia soltanto un traguardo estetico ma anche e soprattutto un mezzo per generare senso civico, dibattito e partecipazione alle scelte sul futuro della propria città, senso di appartenenza e condivisione sociale: Open House è tutto questo”, commenta Davide Paterna, presidente di Open City Roma, l’associazione culturale che ha organizzato la tappa romana dell’evento internazionale. “Ancora una volta lappello lanciato a Roma ha permesso la creazione di sinergie tra istituzioni, professionisti, imprese, studenti, associazioni e tantissimi cittadini pronti a contribuire alla rigenerazione culturale ed urbana”.