“L’Expo è una grandissima opportunità e io preferisco perdere qualche punto nei sondaggi piuttosto che fermare questa occasione di investimenti per l’Italia. Si fermano i delinquenti ma non i lavori”. Lo dice il premier Matteo Renzi alla vigilia dell’incontro con i vertici e le istituzioni per il rilancio di Expo, confermando la sua “assoluta” fiducia nel commissario Giuseppe Sala. Sala, Procura ci dice di andare avanti – La realizzazione dell’Esposizione universale, per la quale sono attesi “20 milioni di visitatori”, costerà alle casse dello Stato “un miliardo e 350 milioni ma “quello che si mette è bilanciato dalle aziende partner (che metteranno 400 milioni di euro) e dai Paesi che parteciperanno (circa un miliardo di euro)”. Lo ha spiegato il commissario Sala in audizione all’Antimafia, sottolineando che “ad oggi non c’è stata alcuna indicazione dalla Procura di fermare o rivedere alcune delle gare già assegnate. La Procura ci sta dicendo di andare avanti”. “Posso dirlo a testa alta – aggiunge – non ho mai assunto una persona che mi sia stata raccomandata politicamente”, e sottolinea anche di non essere riuscito “ad assegnare una gara al prezzo più economicamente vantaggioso senza avere un ricorso”. ’Mai conosciuto Greganti, mi fidavo di Paris’ – A chi gli chiede se abbia mai conosciuto Primo Greganti il commissario risponde secco “mai visto né sentito in vita mia”. Mentre spiega di non aver sospettato che Angelo Paris “potesse tenere certi tipi di comportamento, mi fidavo di lui”. Peraltro Sala chiarisce di non aver “mai parlato in vita mia con i personaggi dell’inchiesta: sarebbe perlomeno un’ingenuità parlare con persone tristemente note sul territorio lombardo e non solo”. Interrogato Maltauro, prime ammissioni – Intanto nel carcere di Opera sono cominciati gli interrogatori per gli arrestati dello scandalo Expo. Il primo a essere sentito è stato l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, finito in carcere giovedì scorso, assieme all’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, all’ex funzionario Pci Primo Greganti, all’ex senatore Fi-Pdl Luigi Grillo, all’ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo e al manager di Expo Angelo Paris, che ha ammesso i fatti “nella loro materialità” così come sono stati contestati ma si è riservato di chiarire la sua posizione a breve in uno o più interrogatori davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio. Paris invece, responsabile dell’Ufficio contratti, interrogato dal gip ’’ha risposto per due ore e chiarito le proprie responsabilità’’, come ha riferito il suo legale Luca Toryer, spiegando anche che il manager ha chiesto l’autorizzazione di poter inviare alla società ’’una lettera di dimissioni’’. Berlusconi, ’molto aria fritta, Fi non c’entra’ – Silvio Berlusconi chiama fuori Forza Italia da implicazioni con gli scandali: “Il mio parere – dice l’ex premier – è che ci siano davvero esagerazioni. Per l’Expo super importante è stato il mio governo a chiamare tanti stati alla partecipazione. Guai se le cose non fossero perfette per il giorno dell’apertura. Queste cose non toccano la mia parte politica, noi non c’entriamo nulla, riguardano la vecchia tangentopoli”. Peraltro, secondo l’ex Cavaliere, “molte cose sono aria fritta, in tutte le cose con riguardano appalti ci sono delle telefonate, è la vita. Non è solo l’Italia ma in tutto il mondo non dobbiamo scandalizzarci, molte cose sono millantate e non vere affrontiamo il problema ma senza pensare che ci sia uno scandalo che faccia pensare a tangentopoli”. Renzi chiama Cantone, martedì a Milano – E martedì è atteso a Milano il premier Matto Renzi, per un incontro con i vertici dell’Expo cui parteciperà anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, chiamato a vigilare sull’Esposizione. ’L’unica cosa da non fare – dice Cantone in una intervista al Mattino – è cancellare Expo. Sarebbe ammettere che l’illegalità ha vinto. Bisogna andare avanti e il governo ci mette la faccia’. il magistrato chiede alla politica di ’rialzare la guardia’.’’Dire no all’Expo – ha aggiunto poi parlando a Radio 24 – non a priori ma proprio ora significa dimostrare che siccome ci sono fenomeni corruttivi vasti, lo Stato non è in grado di porvi un argine’’. Lupi, avanti i lavori, non mi dimetto – Per il governatore della Lombardia Roberto Maroni, ’la vicenda è tutta nelle mani del Governo’ ed è una buona idea la scelta di Cantone che deve avere però “poteri investigativi veri”. ’’Questa brutta vicenda getta un’ombra sull’Expo’’, ma ha aggiunto di vedere ’’il bicchiere mezzo pieno, perché vuol dire che il sistema dei controlli funziona’’. ’’Ora – ha però concluso – bisogna garantire che l’Expo si faccia in tempo’’. Dello stesso avviso il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi: ’’Andiamo avanti con i lavori. Dobbiamo assolutamente arrivare in tempo perché Expo deve essere l’appuntamento dell’Italia’’. Il ministro, tra i politici citati nelle intercettazioni, è sotto attacco da parte del Movimento Cinque Stelle che chiede le sue dimissioni, ma in una intervista a Repubblica ha spiegato che intende rimanere al suo posto: ’’Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia – ha precisato – e mai avrei immaginato di poterne ricevere. La circostanza più spiacevole è doversi giustificare per cose che non sono minimamente accadute’’.