A quanto pare quella della terza dose di qui a qualche mese, è molto più di un’ipotesi. Oggi infatti il Chmp (Comitato per i medicinali per uso umano) dell’Ema. ha annunciato che è in corso “una valutazione accelerata dei dati presentati dalla società che commercializza Comirnaty, compresi i risultati di uno studio clinico in corso, in cui circa 300 adulti con sistema immunitario sano hanno ricevuto una dose di richiamo circa 6 mesi dopo la seconda dose. Il Chmp raccomanderà se gli aggiornamenti alle informazioni sul prodotto sono appropriati”.
Dunque, spiega ancora il Comitato, “L’esito di tale valutazione è atteso entro le prossime settimane, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari”. L’Ema assicura che “comunicherà l’esito di tali valutazioni a tempo debito”.
L’Ema: “Un conto è la dose di richiamo per gli immunizzati, altro la situazione dei soggetti più fragili”
In altre parole, chiariscono dall’Ema, in merito alla più ‘comune’ terza dose, destinata cioè a quanti già completamente immunizzati (con la doppia o dose o la ‘mono’), “Le dosi di richiamo vengono somministrate alle persone vaccinate, cioè che hanno completato la vaccinazione primaria, per ripristinare la protezione dopo che è diminuita“. Tutt’altra storia invece per i soggetti più fragili la cui situazione, rimarcano dall’Ente regolatorio, è quella di “persone con un sistema immunitario gravemente indebolito, che non raggiungono un livello adeguato di protezione dalla loro vaccinazione primaria standard, e che potrebbero aver bisogno di una dose aggiuntiva come parte della vaccinazione primaria”.
Max