L’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, calabrese, eletto due volte (1994 e 2001) a Montecitorio per il partito di Silvio Berlusconi, fu arrestato a Dubai nell’agosto del 2013. L’ex parlamentare azzurro era latitante dal mese di giugno, quando era diventata definitiva una sentenza di condanna a 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa pronunciata il 6 giugno di un anno fa dalla Cassazione.
L’esponente forzista era stato condannato a cinque anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Matacena era stato assolto con la precedente sentenza di due anni prima, ma la Corte di Cassazione aveva annullato il processo con rinvio ad altro collegio. L’ex parlamentare era stato coinvolto nell’inchiesta denominata ’Olimpia’, condotta dalla Dia negli anni ’90, con l’accusa di essere un punto di riferimento della cosca Rosmini di Reggio Calabria.
L’avvocato generale Franco Scuderi, che aveva chiesto sei anni di condanna, aveva sostenuto in aula che, nonostante non siano stati prodotti significativi vantaggi materiali per la cosca, dal riconoscimento del patto sarebbe comunque derivato un rafforzamento del prestigio della consorteria di ’ndrangheta. Matacena è figlio dell’omonimo armatore, noto anche per aver dato inizio al traghettamento nello Stretto di Messina e morto nell’agosto 2003.