Via le opere abusive realizzate che deturpano e distruggono limmagine della costa laziale a dichiararlo è Claudio Pelagallo, responsabile ambiente e agricoltura di Sel Lazio. Primo fra tutti- aggiunge Pelagallo- deve essere demolito lecomostro che svetta al porto Marina di Nettuno e rimosse le banchine e le altre opere realizzate abusivamente, come, daltra parte, è stato predisposto dalla recente sentenza del Tribunale di Velletri, che ha visto condannati lex amministratore delegato del Marina di Nettuno e un dirigente dello stresso comune. Altro tema importante è il brutto molo in cemento armato realizzato nei mesi scorsi sui ruderi della villa di Nerone ad Anzio, e su cui il Consigliere Regionale di Sel, Gino De Paolis, è più volte intervenuto, anche con una interrogazione allassessore competente, per cui attendiamo risposta. Lopera è stata tra laltro oggetto di revoca dellappalto per uninterdittiva antimafia della ditta incaricata di eseguire i lavori e a nostro avviso è da demolire. In linea più generale- conclude lesponente di SEL- occorre con urgenza intervenire fissando un vincolo di inedificabilità assoluta per tutte le aree costiere ancora libere per almeno un chilometro dal mare, attraverso lapprovazione di un piano paesaggistico che intervenga anche sui piani regolatori vigenti e in itinere stralciando le previsioni edificatorie per ricomporre paesaggisticamente i luoghi e ricostruire i water front.