“Le parole di Nura Musse Ali non rappresentano il pensiero del Pd, che si batte da sempre affinché sia riconosciuto il ruolo delle donne, in Italia come nel mondo. Per questo, nel dissociarci dalle sue parole e nel ribadire la nostra contrarietà verso ogni regime che azzera la dignità delle persone, chiediamo che si dimetta”. Così in una nota Enrico Borghi, della segreteria nazionale del Pd, dopo le affermazioni della componente della commissioni Pari opportunità, di nomina Dem, della Regione Toscana.
La 35enne originaria della Somalia e pisana di formazione è finita nella bufera dopo che in un’intervista al Tirreno si è detta a favore del ritorno dei Talebani in Afghanistan. “Forse qualcuno rimarrà sorpreso, ma sono a favore della presa del potere da parte dei fondamentalisti in Afghanistan, non perché condivida il loro modus operandi. Ritengo che quello che stiamo vivendo fosse una tappa obbligata della storia, affinché finalmente quel Paese iniziasse il proprio lento cammino verso un’interpretazione evolutiva delle sue leggi e la maturazione del concetto di vita politica e sociale”, le sue parole.
“Fa parte della commissione Pari Opportunità della Regione Toscana e si è dichiarata a favore del ritorno del regime talebano in Afghanistan: le parole di Nura Musse Ali, indicata dal Pd e intervistata dai media locali, sono gravissime soprattutto perché pronunciate da una donna”, ha rimarcato il leader della Lega Matteo Salvini. “Come si può sostenere un regime guidato da criminali che ammazzano, stuprano, torturano e chiudono in casa le donne? Siamo sicuri che Letta e Giani prenderanno le distanze, perché l’apologia dell’islam radicale è incompatibile con la nostra democrazia”, ha aggiunto il segretario leghista, rivolgendosi al segretario del Pd e al presidente della regione Toscana.
Dopo la presa di posizione del Pd con Borghi, Salvini è tornato sul caso: “Le parole di Nura Musse Ali sono note da almeno 48 ore, ma solo dopo la denuncia della Lega alcuni esponenti del Pd hanno preso le distanze: meglio tardi che mai. Mi domando se Letta, che non si è ancora pronunciato, condivida le parole pro-Talebani che arrivano dalla sua Toscana”, ha detto Salvini.