“Sappiamo che c’è una minaccia dall’Isis” attorno all’aeroporto di Kabul. Lo ha sottolineato il portavoce del Pentagono, Jack Kirby, riferendo che gli Usa “continuano a mantenere la protezione delle loro forze al livello più alto”, fino al completamento dell’operazione di evacuazione.
Alla minaccia terroristica ha fatto riferimento anche il presidente Joe Biden, come una delle ragioni che lo hanno portato a confermare la scadenza del 31 agosto per la fine delle operazioni di evacuazione dall’Afghanistan.
Ieri notte i militari Usa hanno condotto “un’operazione per estrarre ed evacuare in sicurezza” un gruppo di “meno di venti persone”, ha riferito Kirby. L’operazione, sulla quale non ha voluto fornire ulteriori dettagli, si è svolta all’interno della città di Kabul per portare le persone al sicuro all’interno del perimetro dell’aeroporto. Kirby non ha specificato di quale nazionalità siano le persone tratte in salvo.
Nelle ultime 24 ore le forze Usa e quelle dei loro alleati hanno evacuato dall’aeroporto di Kabul circa 19mila persone, ha reso noto William Taylor, vice direttore per le operazioni regionali degli Stati Maggiori Riuniti, nel corso della conferenza stampa al Pentagono.
In particolare, gli Usa hanno evacuato 11.200 persone a bordo di 42 aerei militari, mentre gli alleati hanno evacuato 7.800 persone a bordo di 48 velivoli militari. In totale, ha riferito Taylor, dall’inizio dell’operazione di evacuazione sono partite da Kabul circa 88mila persone e “altre diecimila sono all’aeroporto in attesa di partire”. La missione, ha aggiunto Taylor, rimane “immutata” e fino alla fine consisterà nell'”evacuare in sicurezza il maggior numero possibile di persone”.
Quando il ritiro sarà completato, la sicurezza dell’aeroporto di Kabul “non sarà più” una responsabilità delle forze Usa, ha rimarcato Kirby. Le forze Usa impegnate nell’operazione di evacuazione a Kabul sono in “comunicazione quotidiana” con i comandanti talebani su “chi fare entrare” all’aeroporto Hamid Karzai, circondato da posti di blocco delle milizie talebane.